Un nuovo intervento che impiega la definizione di obiettivi per promuovere uno stile di vita attivo rallenta significativamente il declino cognitivo e funzionale nei pazienti anziani afro-americani con lievi deficit cognitivi (MCI). Secondo Robin Casten della Thomas Jefferson University di Philafelphia, autrice dello studio…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Morbo di Parkinson: finalmente confermati i benefici dell’apomorfina
I benefici dell’agonista dopaminico noto come apomorfina nel morbo di Parkinson sono stati finalmente confermati in un studio randomizzato, per quanto il farmaco sia stato impiegato ormai da diversi anni in questi pazienti. Il nuovo studio, denominato TOLEDO, è stato condotto su 107 pazienti,…
LeggiBenzodiazepine: individuati fattori predittivi dell’uso a lungo termine
La scarsa qualità del sonno, le prescrizioni estensive e la razza bianca sono fattori chiave per la previsione della conversione verso l’uso a lungo termine delle benzodiazepine nell’anziano, una pratica fortemente correlata ad esiti negativi, fra cui la mortalità. Lo suggerisce il risultato di…
LeggiGallo (Uni. Padova): “Riduzione progressione atrofia cerebrale del 20% in 2 anni con cladribina”
“I trial clinici condotti suggeriscono che Cladribina è estremamente potente nel sopprimere l’attività infiammatoria della Sclerosi Multipla, con una riduzione delle lesioni attive che prendono contrasto in T1 di oltre il 90% rispetto al placebo, e con riduzione delle lesioni in T2 che si…
LeggiPatti (Pol. Catania): “Cladribina, a 6 anni no riattivazione malattia nel 70% dei pazienti”
“Anche dopo 6 anni circa dal trattamento con Cladribina, il 70% dei pazienti con Sclerosi Multipla non ha presentato riattivazione della malattia”. A rivelarlo è Francesco Patti, neurologo responsabile del centro SM del Policlinico di Catania.
LeggiFurlan (Uni. Vita-Salute): “SM, neuro-filamenti leggeri nel sangue come indicatori di malattia”
La presenza di neuro-filamenti leggeri nel sangue potrebbe diventare un biomarcatore importantissimo per la Sclerosi Multipla. Ne è convinto Roberto Furlan della Neuroimmunologia – INSPE dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano. “Un biomarcatore che ha la potenzialità, nei prossimi anni, di essere largamente…
LeggiGotta e demenza, associazione possibile
(Reuters Health) – La gotta potrebbe essere associata a un maggior rischio di demenza nelle persone anziane. E’ quanto emerge da una nuova ricerca presentata a Eular 2018, il meeting annuale della lega europea contro le malattie reumatiche.“La gotta potrebbe essere un marker di…
LeggiDemenza: un algoritmo può predire il rischio a 10 anni
(Reuters Health) – Secondo un nuovo studio danese bastano età, sesso e valore dell’apolipoproteina E (Apoe) per predire accuratamente il rischio di Alzheimer a 10 anni. “Combinando in un algoritmo alcuni fattori semplici come età e sesso e alcuni geni comuni riusciamo a individuare…
LeggiDemenza: con ictus rischio più che raddoppiato
(Reuters Health) – Le persone che hanno avuto un ictus hanno una probabilità più che doppia di sviluppare demenza rispetto a chi non ha sofferto di questo evento cerebrovascolare. È quanto suggerisce uno studio pubblicato su Alzheimer’s & Dementia coordinato da David Llewellyn, dell’University of…
LeggiNuovi agenti promettenti per grave e fatale patologia genetica
Un nuovo agente, denominato ipotersen, è risultato promettentienel trattamento dell’amiloidosi transtiretinica ereditaria (ATTR). Lo studio NEURO-TTR ha dimostrato che i pazienti con ATTR allo stadio I e II sotto ipotersen vanno incontro ad un miglioramento della qualità della vita nella metà dei casi, e…
LeggiAlzheimer: le anomalie della retina possono predirlo
(Reuters Health) – Le persone cognitivamente sane con malattia di Alzheimer (Ad) in fase pre-clinica presentano anomalie microvascolari nella retina e altre alterazioni. È quanto eemerge da un nuovo studio USA che ha utilizzato la tomografia a coerenza ottica-angiografica (Octa). Lo studio Il team…
LeggiNeurosarcoidosi: delineati criteri per la diagnosi
(Reuters Health) – Con la classificazione in possibile, probabile e definita, il team di esperti che fanno parte del Neurosarcoidosis Consortium Consensus Group ha delineato i criteri per una corretta diagnosi della neurosarcoidosi. Le indicazioni sono state pubblicate da JAMA Neurology in un articolo…
LeggiMemoria: per quella a lungo termine c’è la stimolazione transcranica a corrente alternata
(Reuters Health) – La stimolazione transcranica a corrente alternata (tACS) migliora il consolidamento della memoria a lungo temine. È quanto suggerisce una ricerca condotta da un team di scienziati guidato da Praveen Pilly, dei HRL Laboratories di Malibu, in California. I risultati dello studio…
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