In Italia la sclerosi multipla (Sm) colpisce una persona ogni 3 ore, soprattutto giovani tra i 20 e 40 anni, con una frequenza due volte superiore nelle donne. Nel nostro Paese ci sono circa 118.000 pazienti, con 3.400 nuove diagnosi ogni anno. Per le…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Moiola (Osp. San Raffaele): “Falsi miti sulla sicurezza della cladribina”
“Finalmente per il trattamento della Sclerosi Multipla possiamo includere la cladribina, farmaco di cui le prime sperimentazioni risalgono a circa 10 anni fa ma di cui, a causa di errate interpretazioni dei dati non si è mai potuto disporre”. A sfatare alcuni falsi miti…
LeggiCentonze (Neuromed): “Cladribina, risultati convincenti con impegno minimo del paziente”
“L’azione immunologica di cladribina che si esplica non soltanto nel periodo – tra l’altro particolarmente breve – di trattamento attivo, ma che prosegue per molti mesi e anche anni, aggiunge non solo delle informazioni nuove su come il sistema immunitario funzioni nel suo insieme,…
LeggiMassacesi (Uni. Firenze): “Cladribina efficace anche su precursori linfociti T?”
“I dati di efficacia clinica fanno dedurre che la cladribina è disegnata per avere come bersaglio selettivo i linfociti. Dagli studi si osserva, infatti, una diminuzione profonda e persistente sia dei linfociti B che T e questa profonda riduzione persiste nel tempo”. A parlare…
LeggiIl fumo aumenta il rischio di sviluppare demenza
(Reuters Health) – La cattiva notizia: i fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza rispetto ai non fumatori. La buona notizia: smettere di fumare riduce questo rischio del 14%, mentre tra chi non ha mai fumato, il rischio è inferiore del 19% rispetto ai…
LeggiAlzheimer: tracciante PET lo “distingue” da altre patologie neurodegenerative
(Reuters Health) – Un tracciante per la PET, il 18-F-flortaucipir, che consente di quantificare in vivo i filamenti elicoidali appaiati della proteina tau, sarebbe in grado di distinguere, con un buon grado di accuratezza, l’Alzheimer da altre malattie neurodegenerative. La scoperta è opera di…
LeggiMalattia di Alzheimer: rivelata genesi proteina tau
Una recente ricerca ha fornito approfondimenti sulla natura mutaforma delle proteine tau, il che potrebbe aiutare nello sviluppo di terapie per stabilizzare la protiena prima che acquisisca la capacità di aggregarsi contribuendo alla malattia di Alzheimer. Secondo Marc Diamond del Southwestern’s O0’Donnell Brain Institute…
LeggiMalattia di Alzheimer: un esame del sangue può prevederla negli adulti con Sindrome di Down
Reuters Health) – Un esame del sangue potrebbe aiutare i medici a diagnosticare la malattia di Alzheimer in adulti con sindrome di Down. A questa conclusione è giunto uno studio condotto in Spagna. Il lavoro ha valutato la capacità delle proteine beta-amiloide, tau e…
LeggiSLA: alterate anche le funzionalità cognitiva e comportamentale
(Reuters Health) – La sclerosi laterale amiotrofica, contrariamente a quanto ritenuto finora, influenzerebbe anche funzionalità cognitiva e comportamento del paziente. Non solo, dunque, i devastanti effetti sul corpo, ma anche la mente sarebbe colpita dalla malattia degenerativa. A descrivere gli effetti della SLA sul…
LeggiLievi deficit cognitivi: nuovo intervento rallenta marcatamente declino cognitivo
Un nuovo intervento che impiega la definizione di obiettivi per promuovere uno stile di vita attivo rallenta significativamente il declino cognitivo e funzionale nei pazienti anziani afro-americani con lievi deficit cognitivi (MCI). Secondo Robin Casten della Thomas Jefferson University di Philafelphia, autrice dello studio…
LeggiMorbo di Parkinson: finalmente confermati i benefici dell’apomorfina
I benefici dell’agonista dopaminico noto come apomorfina nel morbo di Parkinson sono stati finalmente confermati in un studio randomizzato, per quanto il farmaco sia stato impiegato ormai da diversi anni in questi pazienti. Il nuovo studio, denominato TOLEDO, è stato condotto su 107 pazienti,…
LeggiBenzodiazepine: individuati fattori predittivi dell’uso a lungo termine
La scarsa qualità del sonno, le prescrizioni estensive e la razza bianca sono fattori chiave per la previsione della conversione verso l’uso a lungo termine delle benzodiazepine nell’anziano, una pratica fortemente correlata ad esiti negativi, fra cui la mortalità. Lo suggerisce il risultato di…
LeggiGallo (Uni. Padova): “Riduzione progressione atrofia cerebrale del 20% in 2 anni con cladribina”
“I trial clinici condotti suggeriscono che Cladribina è estremamente potente nel sopprimere l’attività infiammatoria della Sclerosi Multipla, con una riduzione delle lesioni attive che prendono contrasto in T1 di oltre il 90% rispetto al placebo, e con riduzione delle lesioni in T2 che si…
Leggi