La comunicazione tra flora intestinale e sistema nervoso centrale è da diversi anni oggetto di numerose ricerche. Sappiamo ormai che i disturbi neurologici e i disturbi gastrointestinali spesso coesistono, ma le basi molecolari e biologiche di questa correlazione non sono note. Una ricerca pubblicata…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Covid-19: lesione neuronale e attivazione degli astrociti nei casi gravi
Diversi studi hanno messo in evidenza l’impatto del Covid-19 sul sistema nervoso centrale. L’infezione può causare problemi a livello neurologico e psichiatrico, dalla perdita del gusto e dell’olfatto a ictus, psicosi, confusione e difficoltà cognitive. Non è chiaro se questi sintomi siano una conseguenza…
LeggiUn nuovo gene associato all’insorgenza dell’Alzheimer
Intervenire sull’Alzheimer e cambiare il decorso della malattia una volta che sono comparsi i primi sintomi potrebbe essere davvero difficile. La patologia infatti si manifesta, a livello neuronale, tra i 10 e 15 anni prima dell’insorgenza dei sintomi. Bisogna quindi agire precocemente e identificare…
LeggiI circuiti cerebrali tra memoria e decisioni
Ogni giorno vengono prese moltissime decisioni, alcune semplici, altre complesse. Alcune richiedono che si faccia ricorso alla memoria, ai ricordi, altre no. E in base a questo, i circuiti cerebrali che si attivano nel processo decisionale, variano. Lo suggerisce un piccolo studio condotto dai…
LeggiAnziani: neurodegenerazione spesso collegata a quattro proteinopatie
(Reuters Health) – Uno studio dell’Università del Kentucky di Lexinton ha rilevato come la presenza di quattro proteine mal ripiegate correlate a neurodegenerazione sia comune nei cervelli degli anziani e si associa a demenza e compromissione della cognizione. Le proteine mal ripiegate – grovigli…
LeggiCome la solitudine altera la mappa del cervello sociale
Le persone con meno relazioni sociali percepiscono spesso un divario tra se stessi e gli altri e questa sensazione si riflette nella mappa del cervello sociale. È quanto rivela uno studio condotto da due psicologi americani, pubblicato sulla rivista Journal of Neuroscience. Per quanto…
LeggiSLA: un passo avanti nella comprensione della malattia
Malattie come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la demenza frontotemporale ed altre condizioni neurodegenerative sono associate a mutazioni del gene UBQLN2 che codifica per la proteina ubiquitina-2, componente fondamentale del processo di riciclaggio attraverso il quale le cellule si liberano dei rifiuti. Un gruppo…
LeggiGli effetti della ketamina sull’attività cerebrale
La ketamina è un anestetico (a dosi più elevate) e analgesico (a dosi più basse), ma anche un allucinogeno ricreativo e un farmaco proposto negli ultimi anni per il trattamento della depressione e del disturbo da stress post-traumatico. Nonostante questi molteplici usi della molecola,…
LeggiRisolta per la prima volta la struttura del recettore della dopamina attivo
La dopamina è un neurotrasmettitore coinvolto in molte funzioni cerebrali: da quelle cognitive al controllo neuromotorio, ma svolge un ruolo anche nella motivazione e nella gratificazione sessuale. I recettori che legano la dopamina sono da tempo il bersaglio di disturbi come il morbo di…
LeggiAlzheimer: progettati degli anticorpi per identificare gli oligomeri di β-amiloide
Il morbo di Alzheimer è la forma più diffusa di demenza. Porta alla morte delle cellule nervose e alla perdita di tessuto cerebrale, con conseguenti problemi di memoria, cambiamenti della personalità e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. Secondo l’ipotesi amiloide, alla base di…
LeggiDormire poco, negli anni, è associato ad un maggiore rischio di eventi cardiovascolari e morte
Si sa: dormire troppo o troppo poco potrebbe portare ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Uno studio cinese recentemente pubblicato su Jama lo ha confermato analizzando quelle che gli autori definiscono “traiettorie” della durata del sonno…
LeggiHuntington: scoperto un biomarker della malattia rilevabile 24 anni prima dell’insorgenza dei sintomi
Le prime tracce della malattia di Huntington potrebbero essere rilevabili 24 anni prima dell’insorgenza dei sintomi nei soggetti portatori della mutazione che provoca la patologia. Lo suggerisce uno studio condotto dall’ UCL Queen Square Institute of Neurology dell’University College London e pubblicato dalla rivista…
LeggiI sintomi neurologici del Covid-19: intervista a Nicola Mercuri
Sono ancora molte le cose che non sappiamo sulla malattia Covid-19. Sempre più studi e osservazioni cliniche suggeriscono che Sars-Cov-2, possa agire in modo diretto o indiretto sul sistema nervoso centrale. Uno studio osservazionale condotto dal Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata e pubblicato…
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