Nel mondo, fra le persone che potrebbero trarre beneficio da una pillola al giorno per minimizzare il rischio di contrarre l’Hiv, più di un soggetto su 9 sta di fatto ricevendo questi medicinali. La PrEP con un farmaco contenente emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato…
LeggiCanale Medicina: HIV
Esiti della gravidanza e crescita neonatale con l’esposizione in utero al tenofovir
Le attuali linee guida globali raccomandano la PrEP nelle donne a rischio di Hiv, compreso il periodo della gravidanza, che viene considerato particolarmente a rischio per la malattia. I dati disponibili a supporto della sicurezza della PrEP in gravidanza sono comunque limitati, ed in…
LeggiHiv, salute orale e qualità della vita
L’assistenza odontoiatrica potrebbe migliorare la qualità della vita correlata alla salute nei pazienti con Hiv/AIDS. E’ stato dunque condotto uno studio atto a valutare la salute orale e la qualità della vita correlata alla salute nei pazienti sotto terapia antiretrovirale. Lo studio ha preso…
LeggiHiv, invecchiamento, cognizione e neutoradiologia su 4 anni di monitoraggio
E’ stata condotta un’indagine con lo scopo di investigare l’ipotesi secondo cui i soggetti Hiv-positivi andrebbero incontro ad un invecchiamento cognitivo accelerato mediante la valutazione longitudinale della performance cognitiva e della RM quantitativa. Sono stati presi in considerazione 30 uomini omosessuali Hiv-positivi e 25…
LeggiTubercolosi in pazienti HIV: utile la radiografia per la diagnosi
(Reuters Health) – Aggiungere alla regola di screening dei 4 sintomi dell’Organizzazione mondiale della sanità per la tubercolosi anche una radiografia al torace consente di poter fare un maggior numero di diagnosi di tubercolosi in persone con Hiv. E’ quanto emerge da una nuova…
LeggiTerapia antiretrovirale incentrata su tenofovir non connessa ad esiti peggiori
Un nuovo regime antiretrovirale di 3 farmaci basato sul tenofovir per le donne in gravidanza con Hiv non risulta associato ad alcun incremento del rischio di parto pretermine o basso peso neonatale, il che risulta rassicurante per l’impiego di questa terapia. Come affermato da…
LeggiHiv: acido zoledronico superiore a cambiamento ART per bassa densità ossea
L’acido zoledronico migliora la bassa BMD in misura maggiore rispetto al passaggio da tenofovir disoproxil fumarato (TDF) ad un altro antivirale nei soggetti adulti con Hiv. Ciò è stato accertato mediante uno studio condotto da Jennifer Hoy della Monash University di Melbourne. L’introduzione della…
LeggiUso di oppioidi prescrivibili ad alto rischio nei pazienti con Hiv
L’uso di oppioidi prescrivibili è maggiore nei soggetti con Hiv, ma poco è noto sulla prevalenza delle specifiche tipologie di consumo ad alto rischio in questi soggetti. Un recente studio ha esaminato i dati demografici dell’Hiv Research Network ed i dati sulle prescrizioni da…
LeggiHiv: bictegravir-emtricitabina-tenofovir a dosaggio fisso manitengono soppressione virale
La combinazione a dosaggio fisso di bictegravir, emtricitabina e tenofovir mantiene la soppressione virale nei soggetti adulti con Hiv, che passano da dolutegravir-abacavir-lamivudina ad un regime potenziato basato sui proteasi-inibitori. Secondo Erin Quirk della Gilead Sciences di Foster City, autrice di uno studio su…
LeggiHiv-1 gruppo P: un vicolo cieco?
L’Hiv-1 gruppo P rappresenta l’ultimo sottogruppo scoperto del virus dell’Hiv, e sinora è costituito soltanto da due ceppi. Allo scopo di ottenere approfondimenti su questo sottogruppo, è stato effettuato uno screening dei nuovi casi di infezione mediante lo sviluppo di strumenti specifici, e sono…
LeggiHIV: profilassi pre-esposizione “al bisogno” preferita da un paziente su quattro
(Reuters Health) – Tra le persone ad alto rischio di contrarre l’infezione da HIV, circa un utilizzatore su quattro della profilassi pre-esposizione (PrEP) preferirebbe assumere il trattamento al bisogno piuttosto che quotidianamente. A evidenziarlo è una ricerca pubblicata dal Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes …
LeggiHIV, rapporto UNAIDS: il rischio per gli omosessuali è 28 volte più elevato
(Thomson Reuters Foundation) – Nonostante la riduzione delle nuove infezioni nei Paesi occidentali, gli omosessuali avrebbero ancora una probabilità 28 volte più elevata di contrarre l’HIV rispetto agli eterosessuali. È l’allarme lanciato dal rapporto Miles to Go dell’UNAIDS, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa…
LeggiHiv e diabete: incrementata iperintensità materia bianca cerebrale
Il diabete in combinazione con l’Hiv incrementa il rischio di iperintensità della materia bianca (WMH), che è stata correlata con deficit cognitivi, come emerge dallo studio MACS, condotto su 322 uomini omosessuali. Secondo l’autore James Becker dell’università di Pittsburgh, nell’era della terapia antiretrovirale combinata…
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