Un italiano su 3 ha il colesterolo alto e che tra chi si sta curando per abbassarlo, gli obiettivi terapeutici vengono centrati da un maschio su 4 e da meno di una donna su 5. Si tratta di un problema, quindi, da non sottovalutare…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Coesterolo LDL: arriva in Italia evolocumab, primo anticorpo monoclonale
Più basso è, meglio è. È questo il mantra che non si stancano di ripetere gli esperti quando parlano di colesterolo LDL, quello “cattivo”. “A differenza della pressione o della glicemia, un colesterolo basso non provoca effetti collaterali”, chiarisce Francesco Romeo, Direttore della cattedra…
LeggiVariante genica COX-2 connessa a coronaropatia sinista ed esiti bypass
Le coronaropatie a carico dell’arteria coronaria principale di sinistra (LMCAD), un fenotipo particolarmente grave di coronaropatia, sono ereditarie, e sono associate a varianti geniche correlate al metabolismo delle prostaglandine. La COX-2, una sintasi fondamentale nella cascata delle prostaglandine, presenta un’elevata densità nelle lesioni arteriosclerotiche,…
LeggiEffetti del calcio su coronaropatie, infarto e fattori di rischio
Le meta-analisi degli studi randomizzati suggeriscono che il calcio possa avere effetti negativi sulle patologie cardiovascolari, per quanto si tratti di un assurto controverso. Uno studio di randomizzazione mendeliana ha valutato la possibilità che i soggetti con livelli di calcio geneticamente più elevati presentino…
LeggiCoronaropatie e calcio coronarico fra i 32 ed i 46 anni
Il calcio coronarico (CAC) è associato a coronaripatie e malattie cardiovascolari in genere, ma i dati prognostici su questo marcatore sono limitati nei giovani adulti. Lo studio CARDIA si è dunque proposto di determinare se il CAC negli adulti fra i 32 ed i…
LeggiInfarto: influenza delle grandi nevicate
Una grande nevicata aumenta il rischio di ricovero ospedaliero per infarto del 16% nel giorno successivo, a prescindere dalla presenza di comorbidità cardiovascolari o fattori di rischio e dall’età. Questo dato, derivante da un’indagine condotta su 128.073 pazienti da Nathalie Auger dell’Università di Montreal,…
LeggiSTEMI: vantaggio della PCI primaria e poi stadiata
Nei pazienti con STEMI sottoposti a PCI primaria, quelli gestiti con intervento sul vaso responsabile (CVI) più ulteriore PCI multivascolare stadiata intraospedaliera (CVI-S) vanno incontro ad esiti migliori rispetto a quelli che ricevono soltanto CVI o rivascolarizzazuibe multivascolare iniziale, e vanno incontro anche ad…
LeggiCoronaropatie senza insufficienza cardiaca: in dubbio RAS-inibitori
Una nuova meta-analisi dimostra che per i soggetti con coronaropatie stabili senza insufficienza cardiaca, i RAS-inibitori riducono significativamente gli eventi cardiovascolari e la mortalità soltanto se confrontati con il placebo, ma non rispetto ad altri agenti attivi. Inoltre, anche negli studi controllati con placebo,…
LeggiCoronaropatie acute ed agenti antipiastrinici orali
E’ stato revisionato l’impiego delle terapie antipiastriniche orali (OAP) nella gestione delle coronaropatie acute per personale infermieristico, con particolare riguardo per le indicazioni delle attuali linee guida. Queste ultime, raccomandano che nella gestione delle coronaropatie acute venga introdotta una duplice terapia antipiastrinica con un…
LeggiAbuso di alcool aumenta rischio infarto, insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale
L’abuso di alcool incrementa il rischio di fibrillazione atriale, infarto e scompenso cardiaco congestizio e questo incremento è simile a quello apportato da altri fattori di rischio tradizionali come il diabete di tipo 2. Peraltro, i pazienti liberi da fattori di rischio tradizionali che…
LeggiChirurgia maggiore non cardiaca: meno infarti, più ictus
La frequenza complessiva degli eventi negativi cardiovascolari e cerebrovascolari peri-operatori (MACCE), definiti come mortalità complessiva intraospedaliera, infarti o ictus ischemici, è diminuita nei pazienti sottoposti ad interventi maggiori non cardiaci nell’ultimo decennio ma, mentre la mortalità e gli infarti hanno subito un netto calo,…
LeggiAttività amigdala da stress connessa ad eventi cardiovascolari
Alcuni studi hanno dimostrato che lo stress aumenta l’attività metabolica in determinate aree cerebrali e rappresenta un fattore di rischio di malattie cardiovascolari, ma un nuovo studio longitudinale ha dimostrato per la prima volta nell’uomo che l’attività dell’amigdala predice in modo solido ed indipendente…
LeggiMeno statine nei più giovani con colesterolo LDL più alto
I tassi di prescrizione delle statine variano ampiamente in base all’età fra i soggetti con dislipidemie gravi, ed i soggetti al di sotto dei 40 anni ne ricevono di meno. Come affermato da David Zidar dell’ospedale universitario di Cleveland, autore di una ricerca condotta…
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