Gli esiti della PCI con stent farmacoeluenti (DES) nei pazienti con lesioni a carico della coronaria discendente anteriore prossimale sinistra (P-LAD) sono simili a quelli dei pazienti con lesioni a carico di altri segmenti coronarici, come emerge da tre studi che hanno preso in…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
PCI: utilità dei test genetici per il clopidogrel
Il più ampio studio sinora condotto sull’utilità clinica dell’uso dei test genetici per rilevare genotipi disfunzionali sul clopidogrel allo scopo di guidare la terapia antipiastrinica nei pazienti sottoposti a PCI non è riuscito a conseguire l’esito primario di una riduzione del 50% negli eventi…
LeggiSempre più vicina la prevenzione cardiovascolare primordiale
Una potente predisposizione genetica alle patologie cardiovascolari è stata sopravanzata da una bassa esposizione vitalizia al colesterolo LDL e da una bassa pressione sistolica. E’ accaduto in uno studio naturalistico condotto su quasi mezzo milione di persone da Brian Ference dell’università di Cambridge. Questo…
LeggiIpercolesterolemia familiare: i test genetici aiutano la diagnosi
(Reuters Health) – Eseguire test genetici nel percorso di valutazione dei pazienti a rischio di ipercolesterolemia familiare (Fh) aumenta significativamente il numero di individui diagnosticati. È quanto emerge a uno studio prospettico condotto negli USA. Nonostante esistano chiari criteri diagnostici e linee guida che…
LeggiUn uovo al giorno non connesso al rischio di cardiopatie
Le persone che consumano un uovo al giorno non hanno maggiori probabilità di sviluppare cardiopatie o ictus rispetto a quelle che non mangiano uova, come emerge da un’ampia indagine che ha coinvolto più di 250000 persone, effettuata da Jean-Philippe Drouin-Chartier della Laval University di…
LeggiPCI coronarica: nessun segnale di mortalità con palloncino al paclitaxel
I palloncini ricoperti al paclitaxel non sono associati ad alcun incremento della mortalità rispetto all’uso di dispositivi senza palloncino nelle PCI coronariche, e potrebbero anche conferire ulteriori benefici in termini di sopravvivenza nelle rivascolarizzazioni coronariche: lo suggerisce la meta-analisi di 26 studi effettuata dal…
LeggiOlio d’oliva connesso a riduzione malattie cardiovascolari
I dati di due ampi studi condotti sulla popolazione e su 9797 casi di malattie cardiovascolari incidenti hanno dimostrato che un maggior consumo di olio d’oliva risulta associato ad una riduzione del rischio di coronaropatie e di malattie cardiovascolari totali negli USA. L’effetto sarebbe…
LeggiEndoscopie sicure subito dopo un attacco cardiaco
I pazienti ricoverati a seguito di un attacco cardiaco possono essere sottoposti in sicurezza ad endoscopia, come dimostrato da un ampio studio retrospettivo che ha coinvolto più di un milione di pazienti. Nel complesso infatti i dati indicano che l’endoscopia è sicura dopo un…
LeggiEtà alla menopausa e traiettorie dei fattori di rischio cardiovascolari
E’ stato condotto uno studio con lo scopo di esaminare l’associazione fra età all’atto della cessazione del ciclo mestruale e traiettorie di caratteristiche antropometriche, lipidi ed HbA1c in donne a partire dalla mezza età sino ai 69 anni. Non sono state riscontrate evidenze del…
LeggiNutrizione PROCARDIO riduce rischio cardiometabolico nella comunità accademica
Le strategie di promozione della salute, prevenzione ed assistenza per i soggetti a rischio cardiometabolico sono necessarie al fine di controllare le patologie cardiovascolari. Sono stati presentati i risultati parziali delle consulenze nutrizionali prestate nel contesto del programma PROCARDIO, dedicato a studenti e lavoratori…
LeggiDieta, forma fisica, sonno e fattori di rischio cardiometabolici nei bambini
L’aggregazione di qualità della dieta, attività fisica e sonno e la sua associazione con i fattori di rischio cardiometabolici rimangono da esplorare. Un recente studio ha esaminato 115 bambini di età compresa fra 6 e 13 anni, e ne ha calcolato l’indice CMR sommando…
LeggiQuando sottoporre a cateterizzazione i pazienti oncologici?
Nei pazienti oncologici le trombocitopenie sono comuni, ed i pazienti trombocitopenici tendono a sviluppare infarti, embolie polmonari ed ictus. Come affermato da Jean-Bernard Durand dell’università del Texas, sussiste un dogma secondo cui bassi livelli piastrinici si traducono in un basso rischio di trombosi, ma…
LeggiInfarto miocardico acuto, infiammazione e sistema immunitario
Nell’arco di più di due decenni, il concetto di arteriosclerosi si è evoluto ed ha portato all’ipotesi infiammatoria. L’infiammazione svolge un ruolo importante nella patogenesi dell’aterotrombosi e delle coronaropatie, comprese le coronaropatie acute. Per quanto sia stato dimostrato che la gestione delle coronaropatie acute…
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