Tra i pazienti pediatrici con malattie infiammatorie intestinali (IBD) è stato osservato un peggioramento della qualità di vita correlata alla salute dopo dodici mesi dall’inizio della prima quarantena dovuta al COVID-19. A mostrarlo è uno studio italiano condotto da Flora Fedele e colleghi dell’Università…
LeggiArchivi: Medical Magazine
IBD: gestione terapeutica e outcomes nei paesi scandinavi
Tra il 2010 e il 2017, i tassi della chirurgia per il trattamento dei pazienti con malattie infiammatorie intestinali sono rimasti stabili, con nessun cambiamento a livello di tassi di ricovero, mentre è aumentato l’uso di immunomodulatori e farmaci biologici. È quanto evidenziato, a…
LeggiTratti della personalità predicono riacutizzazioni e andamento delle IBD
La personalità valutata attraverso il punteggio NEO-Five-Factor Inventory (NEO-FFI) ha un considerevole valore predittivo di riacutizzazione della malattia, sintomi di depressione e scarsa qualità di vita tra i pazienti con malattie infiammatorie intestinali (IBD). È la conclusione cui è arrivato uno studio pubblicato sul…
LeggiRischio familiare per chi soffre di IBD
Il rischio, per un paziente con malattie infiammatorie intestinali (IBD) con un parente di primo grado con IBD è aumentato rispetto alla popolazione generale. È quanto osserva uno studio pubblicato su Alimentary Pharmacology & Therapeutics e coordinato da Jonas Halfvarson, della Örebro University, in Svezia.…
LeggiCaratteristiche cliniche dei pazienti con psoriasi pustolosa: uno studio italiano
La psoriasi pustolosa è molto più rara di quella a placche e il sottotipo più comune è la pustolosi palmo-plantare (PPP). A evidenziarlo è un team italiano, guidato da Paolo Gisondi, dell’Università di Verona, che su Vaccines ha pubblicato la situazione fotografata nell’ambito del…
LeggiAlopecia areata: metodo qualitativo stabilisce successo dei trattamenti
Raggiungere una copertura dell’80% o più nella capigliatura, un punteggio riferito dai clinici Severity of Alopecia Tool (SALT) inferiore e o uguale a 20, sarebbe un successo appropriato nel trattamento dell’alopecia areata, una ‘soglia’ minima che indica un miglioramento clinicamente significativo nei pazienti che…
LeggiIl fumo può avere effetto causale sulla psoriasi
Il fumo, ma non il consumo di alcool, avrebbe un effetto causale sul rischio di sviluppare psoriasi. È quanto mostra una ricerca pubblicata sul British Journal of Dermatology da Jiahe Wei e colleghi del Hangzhou Medical College, in Cina,. Il team ha esaminato l’associazione…
LeggiPsoriasi a placche aumenta di quasi il doppio il rischio di NAFLD
I pazienti con psoriasi a placche cronica hanno un rischio quasi raddoppiato di steatosi epatica non alcoolica (NAFLD) e il rischio cresce all’aumentare della gravità del coinvolgimento cutaneo. A spiegarlo è una review con meta-analisi guidata da Francesco Bellinato, dell’Università di Verona. Il team…
LeggiMigranti: il primo contatto con i Servizi di Salute Mentale a Prato
I risultati di uno studio pubblicato dalla Rivista di Psichiatria mostrano che, in una città italiana multietnica (Prato), il primo contatto con i Servizi di Salute Mentale dei migranti è ampiamente inferiore a quanto atteso rispetto alla popolazione generale. I Servizi di Salute Mentale…
LeggiAddestrare un’IA per identificare l’ADHD
Il processo diagnostico del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è complesso e si basa su criteri sensibili ai pregiudizi soggettivi. Questo può causare ritardi significativi nell’inizio del trattamento appropriato. Un’analisi automatizzata basata su misure soggettive e oggettive potrebbe semplificare il processo…
LeggiPrevalenza di ideazione suicidaria del 7,5% tra i bambini
Un numero elevato di bambini nella popolazione generale può sperimentare idee suicide e comportamenti autolesionistici. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche sul suicidio infantile e bisogna mettere a punto strategie preventive adeguate allo sviluppo. Lo rileva un articolo condotto dai ricercatori della McGill University e…
LeggiTiamina: assumerne troppa o troppa poca aumenta il rischio di diabete
Esiste un’associazione a forma di U tra l’assunzione di tiamina nella dieta e l’insorgenza di diabete negli adulti cinesi in generale, con un rischio minimo a 0,75-1,10 mg/die. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato su QJM, e diretto da Chengzhang Liu, della Anhui…
LeggiDiabete di tipo 2: gli inibitori SGLT-2 riducono la mortalità per tutte le cause
Secondo uno studio pubblicato sull’European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy, l’uso di inibitori del cotrasportatore di sodio-glucosio-2 (SGLT-2i) è stato associato a una ridotta mortalità per tutte le cause nei pazienti con diabete di tipo 2. “Gli inibitori del cotrasportatore di sodio-glucosio-2 sono agenti…
Leggi