Le leucemie acute sono i tumori piĂą comuni nei bambini e nei giovani adulti (CYP). Si presume che la sorveglianza dopo il trattamento (off-treatment surveillance) migliori l’individuazione delle ricadute, ma non è chiaro se ciò influenzi la successiva sopravvivenza e la qualitĂ della vita.…
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Linfoma esofageo primario: aspetti generali
Il linfoma esofageo primitivo rappresenta una forma rara di linfoma gastrointestinale (meno dell’1% di tutti i linfomi). Un gruppo di ricercatori ha eseguito una meta-analisi con la finalitĂ di rivedere la letteratura sul linfoma esofageo primitivo, esaminandone le caratteristiche cliniche, la diagnosi, il trattamento,…
LeggiIndice nutrizionale prognostico in pazienti con MM: valore predittivo e clinico-patologico
L’indice prognostico nutrizionale (PNI) è stato ampiamente studiato per il suo effetto sulla previsione della sopravvivenza nel mieloma multiplo (MM). Le conclusioni sono però contrastanti. Yanchen Nie e i suoi collaboratori hanno eseguito una meta-analisi con l’obiettivo di identificare il ruolo accurato del PNI…
LeggiFattori prognostici per il MM recidivante/refrattario: classificazione del valore
Il crescente utilizzo di trial a braccio singolo e non randomizzati in oncologia mira ad accelerare l’accesso dei pazienti a trattamenti innovativi. Per contestualizzare i loro risultati utilizzando strategie come bracci di controllo esterni o confronti di trattamento indiretti, è necessaria la pre specificazione…
LeggiTerapia CAR T vs. anticorpi bispecifici nel trattamento del linfoma follicolare recidivante/refrattario di terza linea e oltre
Il linfoma follicolare recidivato/refrattario (R/R FL) rimane una sfida significativa in oncologia, in particolare per i pazienti che hanno esaurito le opzioni di trattamento standard. Sia la terapia CAR-T che gli anticorpi bispecifici (BsAb) sono emersi come promettenti modalitĂ terapeutiche in questo contesto, offrendo…
LeggiMonitoraggio a lungo termine dell’efficacia e della sicurezza della terapia CAR-T nel lupus eritematoso sistemico
La terapia CAR-T rappresenta un approccio terapeutico efficace nel trattamento delle neoplasie guidate dalle cellule B. Oltre alle cellule B maligne, le cellule B autoreattive sono bersagli importanti per le cellule T CAR anti-CD19 poichĂ© sono una fonte di produzione di autoanticorpi e supportano…
LeggiLe cellule T CAR CD19 ipoimmuni eludono l’allorigetto in pazienti con cancro e malattie autoimmuni
Le cellule T CAR pronte all’uso (off-the-shelf) devono sfuggire in modo affidabile alle risposte immunitarie allogeniche per diventare farmaci universali. Il prodotto primario di cellule T, SC291, è stato ingegnerizzato con un CAR anti-CD19, knockout del recettore delle cellule T alfa costante (TRAC) e…
LeggiRuolo della glutammina nel migliorare la funzione delle cellule CAR-T contro il tumore ovarico
La terapia CAR-T è promettente per il trattamento del cancro, ma la sua efficacia è spesso ostacolata da vincoli metabolici nel microambiente tumorale. Un’equipe di ricercatori ha condotto uno studio con lo scopo di indagare il ruolo della glutammina nel migliorare la funzione delle…
LeggiNuovi predittori di ictus ischemico nei pazienti con placca carotidea a basso rischio
Le placche carotidee classificate come Plaque-RADS-2 sono tradizionalmente considerate a basso rischio di eventi cerebrovascolari. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Frontiers in Cardiovascular Medicine mette in discussione questa visione, evidenziando la presenza di fattori di rischio indipendenti per l’ictus ischemico della circolazione anteriore…
LeggiFibrillazione atriale e sindrome coronarica: basso tyg-bmi associato a prognosi sfavorevole
Il TyG-BMI, indice combinato di trigliceridi, glicemia e indice di massa corporea, si sta affermando come marcatore affidabile di insulino-resistenza e predittore di eventi cardiovascolari. Un recente studio prospettico pubblicato su BMC Cardiovascular Disorders ha approfondito il ruolo prognostico di questo parametro in una…
LeggiEhlers-Danlos, serie di casi conferma collegamento con ipertensione intracranica idiopatica
Una serie di tre casi, descritti sul Journal of Neurology, ha evidenziato un collegamento tra ipertensione intracranica idiopatica (IIH) e sindrome di Ehlers-Danlos (EDS). In particolare, secondo gli autori guidati da Isha Ingle, dell’UniversitĂ del Massachusetts di Worcester (USA), l’iperestensibilitĂ potrebbe rendere le meningi…
LeggiOutcome psicosociali dei genitori dopo screening positivo per malattie da accumulo lisosomiale
Lo screening neonatale (NBS) per le malattie da accumulo lisosomiale (LSD) può essere associato a impatti psicosociali prolungati per alcune famiglie, anche se il sospetto della malattia si rileva poi infondato. Lo mostrano, su Molecular Genetics and Metabolism, Courtney Berrios e colleghi dell’UniversitĂ del…
LeggiM. Pompe infantile, ERT preserva funzionalità cardiaca e respiratoria tra chi arriva all’età adulta
La terapia enzimatica sostitutiva (ERT) a lungo termine preserva la funzionalitĂ cardiaca e respiratoria nei sopravvissuti di etĂ adulta con malattia di Pompe infantile (IOPD). Tuttavia, persiste una morbilitĂ multisistemica, evidenziando la necessitĂ di una diagnosi precoce e di terapie mirate al tessuto muscolare…
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