Asundexian, un nuovo inibitore orale del fattore XIa (FXIa), agisce sulla via intrinseca della coagulazione per prevenire la trombosi, riducendo potenzialmente il rischio di sanguinamento rispetto agli anticoagulanti orali diretti (DOAC) e agli antagonisti della vitamina K (VKA). Ziad Sad Aldeen e colleghi hanno…
LeggiArchivi: Medical Magazine
Anemia falciforme: anomalie dell’emostasi e predisposizione al rischio trombotico
L’anemia falciforme è un’emoglobinopatia caratterizzata da alterazioni dei componenti dell’emostasi. Nonostante gli sforzi e i numerosi studi condotti per comprendere la fisiopatologia della malattia, rimangono ancora alcune domande senza una risposta chiara, in particolare per quanto riguarda le anomalie dell’emostasi e della coagulazione. Un…
LeggiNecessità di cure palliative degli adulti colpiti da anemia falciforme in forma grave
La drepanocitosi (anemia falciforme) è una delle più comuni patologie ematiche monogenetiche ereditarie. Le persone che convivono con la malattia sperimentano sia dolore acuto sia complicanze a lungo termine, che portano a comorbilità che ne influenzano la qualità della vita. Le cure palliative sono…
LeggiApplicazione della terapia CAR-T basata su nanobody nell’immunoterapia tumorale
La terapia CAR-T è un tipo di immunoterapia cellulare che mostra una promettente efficacia clinica e un’alta precisione. Le cellule CAR-T esprimono recettori di membrana con elevata specificità, che consentono di identificare certi antigeni bersaglio generati dalle cellule cancerose. I tre elementi strutturali primari…
LeggiTerapia CAR-T contro tumori solidi: HIF-1α come possibile strategia di potenziamento
L’avvento della terapia CAR-T ha prodotto un’efficacia trasformativa nelle neoplasie ematologiche, ma la sua applicazione nei tumori solidi rimane limitata dal microambiente tumorale (TME) immunosoppressivo. Caratterizzato da ipossia, acidosi e deprivazione di nutrienti, il TME compromette criticamente l’infiltrazione, la persistenza e le funzioni effettrici…
LeggiProgressi e prospettive della terapia CAR-T nel trattamento delle malattie autoimmuni
Le malattie autoimmuni, a causa della loro cronicità e dello squilibrio immunitario, influenzano gravemente la qualità della vita di chi ne è affetto. I metodi di trattamento esistenti hanno un’efficacia limitata e significativi effetti collaterali. La terapia CAR-T, sta emergendo come approccio promettente per…
LeggiTerapia CAR-T anti-BCMA in pazienti con sclerosi multipla progressiva
La sclerosi multipla progressiva (PMS), caratterizzata da un avanzamento inarrestabile della malattia, non dispone di un trattamento efficace. Sebbene studi recenti abbiano evidenziato l’importanza delle cellule B nel guidare l’infiammazione compartimentalizzata del sistema nervoso centrale (SNC) nella patogenesi della PMS, le attuali terapie di…
LeggiEffetti del vaccino contro il COVID-19 su viremia e dimensioni del reservoir dell’HIV
Nelle persone con infezione da HIV, la somministrazione del vaccino inattivato contro il COVID-19 non ha influenzato in modo significativo la carica virale plasmatica (pVL). Le copie totali di DNA di HIV-1 hanno mostrato una tendenza al ribasso dopo la vaccinazione. Lo mostra una…
LeggiPrEP, incidenza di HIV-1 è più alta tra le persone che non ritirano la prescrizione. Uno studio USA
Uno studio pubblicato su JAMA Network Open ha mostrato che l’incidenza di HIV-1 era più alta nelle persone che non ritiravano il trattamento per la profilassi pre-esposizione (PrEP), rispetto a quelle con richieste erogate. La ricerca è stata coordinata da Kenneth Mayer, della Harvard…
LeggiHIV, firma genetica rivela meccanismi alla base del deterioramento cognitivo
Un gruppo coordinato da Philipp Ostermann, della Weill Cornell Medicine di New York, ha identificato una firma genetica di neuroni indotti (iN) dell’HIV che rivela i meccanismi del deterioramento neurocognitivo nelle persone con l’infezione virlae (PLWH). Lo studio è stato pubblicato su JCI Insight.…
LeggiRidurre i livelli ambientali di NO2 può aumentare aspettativa vita delle persone con HIV/AIDS
L’esposizione a lungo termine al biossido si azoto (NO2) è associata a un aumento del rischio di mortalità tra le persone con AIDS. Di contro, l’implementazione di rigorosi standard di qualità dell’aria e di interventi mirati per le popolazioni ad alto rischio potrebbe mitigare…
LeggiInterventi valvolari nei pazienti oncologici: nuove prove di efficacia
Un ampio studio retrospettivo presentato all’EACVI 2025 evidenzia come le malattie delle valvole cardiache siano molto più comuni del previsto tra i pazienti oncologici, ma soprattutto come gli interventi per correggerle possano migliorare in modo significativo la sopravvivenza. Secondo l’analisi, condotta su 10.353 pazienti…
LeggiIl tessuto adiposo epicardico potrebbe aumentare i danni dopo un infarto
Un maggiore volume di tessuto adiposo epicardico – il grasso che avvolge il cuore – sembra essere associato a un danno più esteso al muscolo cardiaco in seguito a un infarto. È quanto emerge da uno studio presentato all’EACVI 2025, il congresso di riferimento…
Leggi