
Lo studio
Per la ricerca, Banaszkiewick e colleghi hanno confrontato l’immunogenicità indotta dal vaccino su 111 pazienti con malattia infiammatoria cronica dell’intestino e 27 controlli, trattati in sei ospedali universitari polacchi. I pazienti con IBD sono stati divisi in tre gruppi: il primo non era trattato con immunosoppressivi, il secondo assumeva solo tiopurine mentre il terzo riceveva anche inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa. Dai risultati è emerso che una risposta adeguata al vaccino sarebbe stata osservata nell’88% dei pazienti del primo gruppo, nel 91% del secondo, nel 90% del terzo e nel 72% del gruppo 4, formato dai controlli che non avevano IBD. Dunque, i tassi di efficacia sarebbero paragonabili tra i pazienti con IBD che ricevevano una terapia con immunosoppressori e coloro che invece non la ricevevano.
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
