Una persona su tre confonde i giorni della settimana

shutterstock_181343201Quante volte avete scambiato un giorno per un altro? Sicuramente almeno una o due vi sarà successo perché, parola di studio, un terzo delle persone lo fa costantemente e la cosa non dipende dall’età. A correre meno il rischio di esser confusi con gli altri giorni, sono il lunedì e il venerdì, perché dotati di una sorta di identità propria che li rende più distinguibili. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Plos One e spiegano perché è così facile confondersi, in particolare, tra gli infrasettimanali. I ricercatori inglesi delle università di York, Lincoln e Hertfordshire hanno chiesto ai volontari partecipanti allo studio quali parole associavano a determinati giorni. Ne è emerso che il lunedì e il venerdì hanno le rappresentazioni mentali più forti: il primo è legato a termini negativi come ”noioso” e ”stanco” e il secondo a parole positive come ”libertà” e ”partire”. Martedì, mercoledì e giovedì, invece, sono meno caratterizzati e ciò li rende più confondibili. E anche chi non li ha confusi, ci ha messo più tempo a individuarli.

Il motivo per cui la domanda ”Che giorno della settimana è oggi?” è così frequente, risiede quindi nel modo in cui rappresentiamo, nella nostra mente, il tradizionale ciclo di tempo socialmente costruito di 7 giorni che plasma la vita dalla nascita. “Il ciclo settimanale viene ripetuto per tutti noi dalla nascita, e questo si traduce nel fatto che ogni giorno della settimana acquisisce il suo carattere”, dice David Ellis, della Scuola di Psicologia dell’Università di Lincoln nel Regno Unito. Anche la transizione tra la settimana di lavoro e il week-end svolge un ruolo fondamentale; nel corso di una settimana con un giorno festivo, all’inizio, il numero degli errori è salito a più di metà, con molti partecipanti che sentivano come se fossero un giorno indietro nel ciclo dei 7.

“Fattori culturali, inoltre, possono contribuire a spiegare questi risultati”, suggerisce il co-autore Rob Jenkins, del Dipartimento di Psicologia presso l’Università di York nel Regno Unito. “Uno dei motivi per cui i giorni infrasettimanali evocano un minor numero di associazioni – chiarisce – potrebbe essere legato a quanto raramente si verificano nel linguaggio naturale, fornendo così minori opportunità per formare le associazioni. Per esempio, abbiamo una grande varietà di canzoni pop che fanno uso di lunedì e venerdì, mentre sono raramente utilizzati i giorni infrasettimanali”. Per verificarlo non bisogna sforzarsi troppo. Il lunedì lo si trova già nel titolo di canzoni dei Duran Duran, Vasco Rossi, Verdena, Niccolò Fabi e Samuele Bersani, mentre Cure, Genesis, Fabri Fibra, Max Pezzali e Guccini hanno preso spunto per i loro componimenti dal giorno che precede il fine settimana.

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