E’ stato prodotto un circuito genico in un foglietto di carta: per accenderlo, è sufficiente bagnarlo con una goccia d’acqua, e tutte le sue componenti microscopiche tornano alla vita. In base al circuito che si congela a secco nella carta, questi foglietti potrebbero essere usati per rilevare microbi patogeni o molecole importanti a fini medici, come il glucosio. Essi potrebbero persino produrre molecole che gli scienziati desiderano. Un circuito genico funziona un po’ come uno elettronico, solo che le sue componenti sono biologiche. I circuiti genici comprendono dozzine di geni, più le proteine necessarie alla loro lettura. Tutti insieme, geni e proteine effettuano un’operazione. Esistono circuiti genici naturali, quali i geni e le proteine che lavorano di concerto per effettuare la fotosintesi nelle piante. Su questi foglietti di carta, però, gli scienziati sono in grado di produrre qualunque tipo di circuito desiderino, e non soltanto quelli presenti in natura. Ad esempio, si potrebbero mischiare geni provenienti da specie diverse, per fare in modo che la carta reagisca come si desidera. Il gruppo che ha creato questi circuiti, composto da biologi ed ingegneri, ne hanno creato un tipo che cambia colore dopo aver rilevato specifici materiali genetici, come i geni provenienti da alcuni batteri particolari, o quelli del virus Ebola. E’ possibile congelare a secco le componenti del circuito all’interno del foglietto, e poi conservarlo per un periodo che giunge sino ad un anno a temperatura ambiente. (Cell online 2014, pubblicato il 23/10)
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