Un italiano alla presidenza della Federazione mondiale di neurochirurgia

ServadeiÈ Franco Servadei; è lui l’italiano ad entrare nella storia della Neurochirurgia mondiale. È il primo italiano a presiedere la Federazione mondiale delle Società di neurochirurgia che rappresenta oltre 30 mila neurochirurghi nel mondo e 127 società articolate in cinque Associazioni Continentali.

Franco Servadei è Direttore della struttura complessa Neurochirurgia-Neurotraumatologia (Dipartimento Emergenza-Urgenza e Area medica generale e Specialistica) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Nato a Forlì nel 1951, si laurea in Medicina e chirurgia con lode nel 1976 presso l’Università di Bologna, dove consegue nel 1980 la specializzazione in Neurologia. Nel 1985 si specializza, con lode, in Neurochirurgia a Modena. Ha iniziato la sua attività professionale all’Ospedale Bellaria di Bologna (1977-1989), uno dei maggiori centri di neurochirurgia italiani, che tratta tutta la patologia neurochirurgia. Nel 1989 si è trasferito presso la divisione di Neurochirurgia dell’Ospedale Bufalini di Cesena, dove in seguito è diventato responsabile del modulo di Neurotraumatologia, dirigente di II livello, infine direttore del dipartimento di Emergenza. Ha svolto attività di consulenza neurochirurgica per l’ospedale Maggiore di Bologna e per vari ospedali della Romagna. Dal marzo 2007 è direttore della Neurochirurgia hub and spoke dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (con attività anche a Reggio Emilia).

Dal 2006 è professore a contratto dell’Università di Padova e dal 2010 insegna anche nelle scuole di specializzazione di Anestesia e rianimazione e Chirurgia Maxillo-facciale dell’Università di Parma. Ha pubblicato oltre 180 lavori a stampa (34 negli ultimi cinque anni). L’attività sia di pubblicazione che di partecipazione congressuale è orientata prevalentemente a tematiche concernenti il trauma e i tumori. Dal 1984 ha iniziato a monitorizzare la pressione intracranica con tecnica innovativa al di fuori di un centro neurochirurgico (primo esempio in Italia). Nel 1988-1989 ha pubblicato la propria esperienza traumatologica sulle più importanti riviste internazionali (Neurosurgery,Journal of Trauma, Journal of Neurology, Neurosurgery and Psichiatry, ActaNeurochirurgica, Brain Injury, Aggressologie ecc). Nell’ambito della sua consulenza con l’Azienda Usl di Ravenna, ha sviluppato la neurochirurgia oncologica con trattamenti integrati, contribuendo all’avvio del gruppo neuro-oncologico romagnolo nel 2003. In questo ambito ha iniziato l’attività chirurgica nel rapporto Hub and spoke all’ospedale di Faenza e di Lugo e ha organizzato nell’area protocolli di trattamento e linee guida per l’invio del trauma cranico. Uno dei protocolli di trattamento per l’invio del trauma cranico minore elaborato da Servadei è stato pubblicato sul Journal of Trauma ed è divenuto (protocollo “Romagna”) la base per il protocollo italiano pubblicato nel 1996. Servadei ha inoltre pubblicato la propria esperienza in Romagna con studi di mortalità e morbità di area (Neurotraumatology, Acta Neurochirurgica, Lancet, Surgical Neurology, Neurosurgery, British Journal of Neurosurgery).

Responsabile di varie ricerche cliniche multicentriche sul trauma cranico per tutta l’Italia, è stato uno dei sei consulenti europei per la formazione delle linee guida americane sul trauma cranico. Numerosi i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti, sia da parte di istituzioni e autorità, sia nel mondo accademico e delle società scientifiche. Servadei è infatti membro del Board of Governors della International Brain Injury Foundation (Washington, Usa) e fa parte in rappresentanza dell’Italia del Comitato di neurotraumatologia della Organizzazione mondiale della sanità e del Comitato esecutivo dell’European Brain Injury Consortium. In ambito nazionale, è inoltre consulente dell’Istituto superiore di sanità per le ricerche in traumatologia cranica, responsabile clinico del gruppo di lavoro regionale sulla telemedicina nell’emergenza neurochirurgica e titolare di progetto finalizzato di ricerca della regione Emilia-Romagna, responsabile del piano traumi della regione Emilia-Romagna. Dal 2010 al 2012 è stato presidente della Società italiana di neurochirurgia.

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