
Lo studio
I ricercatori si sono concentrati sui gravi problemi di salute, pericolosi per la vita o mortali che si sono verificati entro 15 anni dalla diagnosi di un cancro pediatrico tra il 1970 e il 1999. I maggiori problemi di salute relativi al trattamento si sono verificati nei sopravvissuti al tumore di Wilms, un raro cancro ai reni. In questo gruppo, le complicazioni gravi sono scese al 5% negli anni ’90, percentuale molto più bassa rispetto al 13% degli anni ’70. Nei sopravvissuti al linfoma di Hodgkin infantile, il tasso di complicazioni è sceso all’11%, dal 18% negli anni ’70. Sono stati osservati miglioramenti anche nei bambini colpiti da astrocitoma, il secondo più comune cancro dell’infanzia e in quelli affetti da leucemia linfoblastica acuta, il più comune cancro infantile. Non sono state osservate riduzioni degli effetti collaterali a lungo termine nei sopravvissuti al neuroblastoma, alla leucemia mieloide acuta, al sarcoma dei tessuti molli e all’osteoscarcoma.
I miglioramenti
I miglioramenti maggiori sono stati osservati a livello del sistema endocrino, (diabete, malattie della tiroide, carenza di ormoni della crescita). I ricercatori hanno rilevato la marcata riduzione della percentuale di patologie di questo sistema che si attesta all’1,6% nei sopravvissuti a una forma di cancro infantile negli anni ’90, rispetto al 4% rilevato negli anni ’70. L’insorgenza di nuovi tumori secondari è scesa all’1,6% negli anni ’90 contro il 2,4% negli anni ’70. Anche le condizioni gastrointestinali e neurologiche sono migliorate. Invece non sono stati osservati miglioramenti delle complicanze cardiache o polmonari.
Fonte: ASCO 2017
Julie Steenhuysen
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
