Vivere o lavorare sotto al sole aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle, melanoma e non. Per questo motivo la prevenzione e la sensibilizzazione sono essenziali, soprattutto per le categorie a rischio. A confermarlo, i risultati della campagna “L’amore per il mare è nella nostra pelle” in cui sono stati condotti screening e incontri informativi in 7 città di 5 Regioni che hanno coinvolto 921 tra donne e uomini della Marina Militare.
In 2 marinai su 10 sono state riscontrati casi di cheratosi attiniche, lesioni tumorali nelle fasi iniziali e localizzate che possono evolvere in forme tumorali maligne e invasive come il carcinoma squamocellulare ed è causata dagli UVB dei raggi solari. La cheratosi attinica rappresenta il secondo tumore della pelle per diffusione ed è in costante aumento soprattutto in chi si espone al sole. I casi riscontrati sono stati 217, pari al 23,5% (1,8% oltre i 5 focolai), un dato molto superiore a quello riscontrato in studi precedenti sulla popolazione italiana.
La campagna è stata promossa dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (SIDAPA) in Puglia, ed è proseguita a livello nazionale grazie alla Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST), insieme alla Marina Militare e il sostegno di Leo Pharma
“Sono state svolte campagne informative per aumentare la consapevolezza sul melanoma,ma molto resta da fare. In particolare tutto ciò è importante anche per i tumori non melanoma”, dichiara Ketty Peris, dell’Università Cattolica di Roma. Inoltre, segni di invecchiamento cutaneo (macchie, cheratosi seborroica, rughe profonde) sono stati rilevati in oltre il 40% del campione.
“C’è stata in passato una sinergia tra difesa e salute nel paese diminuita perché è terminata la leva”, ha spiegato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, evidenziando che “è cambiato il modo di proporsi delle forze armate, non chiuso ma inclusivo”.