
Lo studio
I ricercatori hanno valutato le funzioni di PTK6 nelle cellule del carcinoma mammario ER positivo, comprese quelle resistenti alla terapia di deprivazione degli estrogeni o alle comuni terapie endocrine. Così, oltre a evidenziare l’effetto dell’aumento dell’espressione di PTK6, avrebbero anche evidenziato che la downregulation di questa proteina nelle cellule resistenti a terapie come tamoxifene, fulvestrant e deprivazione di estrogeni, indurrebbe l’apoptosi attraverso diversi meccanismi, come evidenziato da diversi esperimenti in vitro. “Non abbiamo osservato una significativa tossicità con l’inibizione della proteina – ha aggiunto Irie – il che è incoraggiante. Ora passiamo al livello successivo di ricerca”. Secondo Nisha Unni, della UTSouthwestern di Dallas, “la maggior parte dei tumori del seno è positiva ai recettori ormonali. Ma anche se una percentuale significativa di donne con carcinoma mammario in fase precoce è curabile, il 10-15% in terapia endocrina andrà incontro a recidiva entro cinque anni”. E anche se lo studio presentato da Irie e colleghi è promettente, “si tratta di ricerche su linee cellulari e modelli animali che devono essere confermati sull’uomo”.
Fonte: NPJ Breast Cancer
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
