
Lo studio
Nel lavoro sono state arruolate 16 pazienti con tumore in trattamento al Gemelli e sono state raccolti 38 campioni sia di tessuto sano sia tumorale, successivamente analizzati e confrontati tra di loro dai ricercatori della Tuscia. I risultati sembrano avallare l’ipotesi che un particolare microbiota ghiandolare potrebbe predisporre al tumore.
Per quanto molto preliminare, lo studio si inserisce in un nuovo filone di ricerca in ambito oncologico battezzato “oncobiotica”. L’idea emergente è che la “disbiosi” (alterata composizione delle varie popolazioni batteriche intestinali) possa condizionare non soltanto l’infiammazione locale, ma anche quella di altri distretti corporei (mammella compresa), attraverso l’iperattivazione del sistema immunitario; inoltre l’idea è che vi sia un collegamento tra microbiota intestinale e quello della ghiandola mammaria, il che spiegherebbe anche perchĂ© gli stili di vita (ad esempio la dieta) sono un fattore chiave nel rischio di cancro del seno.
“Infatti, l’ipotesi su cui stiamo lavorando – sottolinea Masetti – è che, attraverso stili di vita corretti (sana alimentazione, attivitĂ fisica, uso corretto di antibiotici e altri farmaci, eventuale integrazione mirata di probiotici) sia possibile favorire il riequilibrio del microbiota con conseguente riduzione del rischio di trasformazione tumorale, prevenendo così almeno un 30-40% dei casi di cancro del seno”.
