Tumore del polmone avanzato con mutazione di EGFR: combo osimertinib-chemioterapia prolunga la sopravvivenza

Nello studio di Fase III FLAURA2 il farmaco osimertinib, in combinazione con chemioterapia, ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (PFS), rispetto al solo osimertinib nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato (Stadio IIIB-IIIC) o metastatico (Stadio IV) e mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFRm). I risultati sono stati presentati durante la Sessione Presidenziale della Conferenza Mondiale sul Tumore del Polmone (WCLC) 2023 dell’International Association for the Study of Lung Cancer – IASLC.

Le evidenze
La combinazione di osimertinib più chemioterapia ha ridotto il rischio di progressione di malattia o morte del 38% rispetto al solo osimertinib ([HR] 0,62; [CI] 95% 0,49-0,79; p<0,0001). La combinazione ha prolungato la PFS mediana di 8,8 mesi rispetto al solo osimertinib. I risultati di PFS secondo l’analisi centralizzata e indipendente (BICR) sono stati coerenti, dimostrando che osimertinib più chemioterapia ha esteso la PFS mediana di 9,5 mesi (HR 0,62; CI 95% 0,48-0,80; p=0,0002). È stato inoltre osservato un beneficio clinicamente significativo di PFS in tutti i sottogruppi predefiniti, secondo sesso, etnia, tipo di mutazione di EGFR, età al momento della diagnosi, storia di fumo e presenza al basale di metastasi al SNC.

Al momento dell’analisi, i dati di sopravvivenza globale (OS) non erano ancora maturi; tuttavia è stata osservato un andamento positivo a favore di osimertinib più chemioterapia.

“Nello studio FLAURA2, i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule e mutazione di EGFR hanno raggiunto un vantaggio di quasi 9 mesi in più nella sopravvivenza libera da progressione di malattia con osimertinib in combinazione con chemioterapia rispetto al solo osimertinib – afferma Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e Presidente di AIOT (Associazione Italiana di Oncologia Toracica) – Si tratta di un risultato molto importante, ottenuto grazie all’aggiunta della chemioterapia allo standard di cura in prima linea rappresentato da osimertinib, rafforzando ulteriormente l’efficacia già dimostrata dallo stesso farmaco in monoterapia. I dati dello studio FLAURA2 sono molto solidi e consistenti in tutti i sottogruppi di pazienti analizzati. Si apre così la strada alla possibilità per questi pazienti con malattia avanzata di avere a disposizione due opzioni terapeutiche di scelta in prima linea basate su osimertinib”.

“Nel 2022, in Italia, sono state stimate quasi 44mila nuove diagnosi di tumore del polmone – osserva Silvia Novello, Presidente di WALCE (Women Against Lung Cancer in Europe), Ordinario di Oncologia Medica all’Università degli Studi di Torino e Responsabile Oncologia Polmonare all’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano – Purtroppo circa l’80% delle diagnosi avviene in fase avanzata, da qui l’importanza di opzioni terapeutiche sempre più efficaci per questi pazienti. La mutazione del gene EGFR è presente in circa il 10% dei casi di carcinoma polmonare non a piccole cellule, soprattutto nei non fumatori. Lo studio FLAURA2 evidenzia come la chemioterapia aggiunta alla terapia mirata con osimertinib, che oggi è già il trattamento cardine di prima linea per questi pazienti, possa essere un’altra opzione di cura”.

I risultati di sicurezza e i tassi di interruzione per eventi avversi (AEs) sono stati in linea con il profilo già noto dei farmaci impiegati nello studio e non sono stati riportati nuovi segnali di sicurezza. Gli AEs di Grado ≥3 per tutte le cause si sono verificati nel 64% dei pazienti nel braccio con osimertinib più chemioterapia rispetto al 27% del braccio con osimertinib in monoterapia.

Lo studio FLAURA2
FLAURA2 è uno studio globale di Fase III randomizzato, in aperto, multicentrico, sul trattamento di prima linea dei pazienti con NSCLC e mutazione di EGFR localmente avanzato (Stadio IIIB – IIIC) o metastatico (Stadio IV). I pazienti sono stati trattati con osimertinib al dosaggio di 80mg una volta al giorno per via orale in combinazione con chemioterapia (pemetrexed (500mg/m2) più cisplatino (75mg/m2) o carboplatino (AUC5)) ogni tre settimane per quattro cicli, seguiti da osimertinib più pemetrexed di mantenimento ogni tre settimane.
Lo studio ha arruolato 557 pazienti in più di 150 centri di oltre 20 Paesi, tra cui Stati Uniti, Europa, America del Sud e Asia. Questa è l’analisi dell’endpoint primario di PFS. Lo studio è tuttora in corso e continuerà ad analizzare l’endpoint secondario di sopravvivenza globale (OS).

Osimertinib
Osimertinib è un EGFR-TKI di terza generazione irreversibile con un beneficio clinico comprovato nel NSCLC, anche a livello delle metastasi a carico del sistema nervoso centrale. Osimertinib (in compresse orali da 40mg e da 80mg) è stato utilizzato per il trattamento di quasi 700.000 pazienti in varie indicazioni in tutto il mondo e AstraZeneca continua a valutare osimertinib come trattamento per i pazienti con NSCLC EGFRm nei diversi stadi di malattia.

Osimertinib, la sola terapia target che migliora la sopravvivenza negli stadi iniziali e avanzati del NSCLC con mutazione di EGFR, è approvato in monoterapia in più di 100 Paesi tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Cina e Giappone. Le approvazioni comprendono il trattamento di prima linea dei pazienti con NSCLC localmente avanzato o metastatico con mutazione di EGFR (FLAURA), il trattamento di pazienti con NSCLC localmente avanzato o metastatico e mutazione di EGFR T790M, e il trattamento adiuvante di pazienti con NSCLC EGFRm in stadio precoce (IB, II e IIIA) (ADAURA), in cui osimertinib ha dimostrato recentemente un beneficio di OS statisticamente significativo e clinicamente rilevante.

AstraZeneca ha in corso numerosi altri studi di Fase III per lo studio degli stadi iniziali del tumore del polmone compreso uno studio nel setting adiuvante del tumore resecabile di Stadio IA2-IA3 (ADAURA2), e in quello localmente avanzato di Stadio III non resecabile (LAURA). L’azienda farmaceutica è inoltre impegnata nello studio dei meccanismi di resistenza del tumore negli studi di fase II SAVANNAH e ORCHARD, e nello studio di Fase III SAFFRON, che analizza osimertinib in associazione a savolitinib, un potente MET TKI orale altamente selettivo, così come altri potenziali nuovi farmaci.

 

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