Tumore al seno triplo negativo: terapie mirate e l’impegno delle associazioni

Partirà a novembre la prima campagna di sensibilizzazione promossa dagli oncologi realizzata con il supporto di Gilead dedicata al carcinoma mammario metastatico triplo negativo che coinvolgerà tutte le Associazioni Pazienti operanti in Oncologia, unite e già fortemente impegnate nel favorire percorsi dedicati, servizi di socio-assistenza e tutela dei diritti delle donne affette dalla forma più aggressiva di carcinoma mammario metastatico. L’evento promosso a Milano da Gilead Sciences ha visto l’annuncio della campagna e un momento di confronto dedicato al carcinoma mammario metastatico triplo negativo (mTNBC, dall’inglese metastatic Triple-Negative Breast Cancer), per il quale si aprono importanti opportunità in termini di terapia e di impegno da parte di clinici, di istituzioni e associazioni.

Nel 2020 ci sono state circa 55.000 nuove diagnosi di tumore alla mammella, con circa 8.000 nuovi casi (15% del totale) di tumore al seno triplo negativo.  “Come indica il nome, in questo sottotipo di carcinoma mammario mancano i recettori (per gli estrogeni, per il progesterone e l’HER2) che invece in altre forme rendono possibile l’esecuzione di terapie mirate fungendo da bersaglio” spiega la prof.ssa Lucia Del Mastro, direttore della Clinica di oncologia medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e professore ordinario di Oncologia dell’Università di Genova. “Questa caratteristica ha reso sino a poco tempo fa il TNBC un tumore più difficile da trattare rispetto agli altri, perché affrontabile solo con la chemioterapia e perché in genere caratterizzato da una maggiore aggressività biologica”.

Un nuovo panorama terpeutico

Rispetto a un recente passato, aumentare l’aspettativa ma anche la qualità della vita per le pazienti con mTNBC risulta oggi una sfida possibile: questo è il messaggio della prima campagna AIOM rivolta alle donne colpite dalla neoplasia, che partirà nel mese di novembre. “AIOM promuove una campagna di sensibilizzazione sul carcinoma mammario triplo negativo sui profili istituzionali social della Società scientifica e organizza una serie di webinar rivolti alle centinaia di associazioni di pazienti, che saranno diffusi in diretta streaming su AIOM Tv” afferma Saverio Cinieri, Presidente Nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). “L’obiettivo è parlare di questa forma di carcinoma mammario, per illustrare, da un lato, la complessità del percorso di cura, dall’altro, i progressi delle terapie e le prospettive della ricerca. Il progetto avrà una forte ricaduta sui social media”.

In fase avanzata il tumore al seno triplo negativo è stato a lungo il vero tallone d’Achille della moderna oncologia, in quanto le opzioni terapeutiche disponibili fino a pochi anni or sono si limitavano alla classica chemioterapia, con risultati insoddisfacenti.
“Di recente la ricerca ha aperto nuovi scenari”, osserva l prof. Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toracica dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli.“Seguendo il percorso già fatto dalla ricerca negli ultimi due decenni per gli altri sottotipi di tumore mammario, diverse terapie innovative sono ora a disposizione degli oncologi. La prima è l’immunoterapia, la seconda è rappresentata dagli inibitori di PARP, una terapia orale attiva nei tumori con mutazione ereditaria dei geni BRCA1 e 2, e la terza è data dagli anticorpi farmaco-coniugati, potenzialmente efficaci nella maggior parte dei tumori triplo negativi”.

Sulla base dei primi risultati, gli oncologi confidano di poter dare in futuro alle pazienti colpite da mTNBC non solo più tempo, ma anche tempo di maggiore qualità. “Le nuove terapie promettono di allungare l’aspettativa di vita senza generare tossicità importanti. Questo pone le basi per cronicizzare (e aggiungo finalmente) anche il tumore triplo negativo metastatico, come già accade da tempo per gli altri sottotipi di tumore mammario”, continua De Laurentiis. “Guadagnare tempo, bloccando la malattia e mantenendo al contempo una buona qualità di vita, diventa fondamentale, vista l’accelerazione che stiamo osservando nello sviluppo di nuovi farmaci. È infatti molto probabile che nei prossimi anni le possibilità terapeutiche si moltiplichino, consentendo di raggiungere risultati a oggi insperati. Accolgo quindi con grande entusiasmo le ultime opzioni approvate, in particolare gli anticorpi farmaco-coniugati, che hanno raggiunto risultati senza precedenti in termini di sopravvivenza globale nel mTNBC, dimezzando il rischio di decesso e rappresentano al momento l’unica nuova possibilità per cronicizzare la malattia, consentendo alle pazienti di accedere alle ulteriori novità che già si intravedono scrutando l’orizzonte della ricerca”.

Attività corale delle associazioni pazienti

Anche quest’ultimo ottobre, “Mese internazionale della prevenzione del tumore al seno”, ha visto l’attiva partecipazione di tante associazioni che risultano a loro volta fondamentali per il miglioramento della qualità di vita delle donne colpite da un carcinoma mammario.
“Dopo molti anni di impegno da parte delle associazioni pazienti possiamo dire di avere creato una buona consapevolezza sul tumore al seno e sull’importanza della prevenzione” afferma Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia. “C’è ancora, invece, necessità di lavorare insieme per creare conoscenza e informazione sul fatto che il tumore al seno non è uno e che le pazienti che ricevono una diagnosi non devono affrontare tutte lo stesso percorso. È il caso del tumore al seno triplo negativo (forma aggressiva che colpisce soprattutto donne ancora giovani) e del tumore al seno metastatico”. Quando si parla di queste forme tumorali tanti sono ancora gli obiettivi affinché queste donne possano raggiungere una buona qualità di cure e di vita. Europa Donna Italia, insieme alle firme delle associazioni Andos Onlus, F.A.V.O. Donna, Incontra Donna e il comitato pazienti Oltreilnastrorosa ne ha individuato 5 di obiettivi e li ha raccolti in un Manifesto di cinque punti:

1. Un percorso specifico
2. Database ufficiale disponibile degli studi clinici esistenti
3. Accessibilità alle nuove cure,
4. Team dedicati al benessere della mente e del corpo,
5. Garantire i diritti sociali come l’invalidità civile per pazienti oncologiche al IV stadio della malattia.

Ricerca, informazione e aggiornamento della classe medica e un’attivazione corale delle associazioni pazienti rappresentano la formula per creare un sistema virtuoso a favore di tutte le donne che stanno affrontando il mTNBC. Essere parte di questo sistema virtuoso rappresenta la missione di Gilead Sciences Italia che, dopo l’ingresso nell’area dell’onco-ematologia, scende in campo anche per contrastare i tumori solidi partendo proprio dal tumore al seno.
“Quando pensiamo a una paziente con mTNBC, non dobbiamo considerare solo la sua malattia e la possibile terapia, ma tutto il vissuto che la donna deve affrontare” afferma Cristina Le Grazie, Direttore Medico di Gilead Sciences Italia. “La possibilità di rendere disponibile un farmaco che, grazie alla nostra ricerca, possa incidere sull’aspettativa di vita è per noi un grande traguardo, ma siamo consapevoli che il tempo che si guadagna deve essere di qualità. Ecco perché il nostro impegno va oltre la cura. Sosteniamo le iniziative della comunità scientifica e delle associazioni pazienti come parte indispensabile del nostro agire, e non potrebbe essere altrimenti, se consideriamo l’enorme differenza per una paziente quando vive la malattia con la giusta consapevolezza e i corretti strumenti per affrontarla. Lavorare insieme a coloro che affrontano con la donna questo difficile percorso è il modo per prenderci carico a 360 gradi di questo tumore”.

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