Tumore al seno: il fitness cardiorespiratorio aiuta le donne in trattamento

(Reuters Health) – Le donne con carcinoma mammario che seguono un programma di esercizio fisico in casa per aumentare il loro benessere cardiorespiratorio potrebbero raggiungere risultati importanti a 12 mesi, a prescindere dal fatto che scelgano di fare attività fisica prima, durante o dopo il trattamento oncologico. L’evidenza emerge da uno studio condotto in Francia e pubblicato da Integrative Cancer Therapies.

I ricercatori hanno randomizzato 94 pazienti con tumore al seno –  in rapporto 1:1:1 –  a eseguire attività fisica adattata (AFA) all’interno di uno di questi tre gruppi: sei mesi di AFA durante il trattamento adiuvante, sei mesi di AFA dopo il trattamento adiuvante o 12 mesi di AFA durante e dopo la cura. Al basale, il massimo consumo di ossigeno (VO2) era basso e simile in tutti i gruppi (rispettivamente 20,8, 20,9 e 21,1).

L’endpoint primario era il massimo consumo di ossigeno a 12 mesi, che è leggermente migliorato ed è stato simile in tutti i gruppi (rispettivamente 22,3, 21,7 e 22,7).

“Il VO2 aumenta dopo il programma di AFA in pazienti che sono state trattate con chemioterapia”, osserva la coautrice dello studio, Elise Deluche, del Limoges University Hospital.  “Tuttavia, in pazienti che iniziano l’AFA dopo chemioterapia adiuvante, il massimo consumo di ossigeno aumenta senza una differenza statistica a un anno, a prescindere dall’inizio del programma”.

Per i programmi di esercizio fisico, i ricercatori hanno fornito a ogni partecipante un cicloergometro e hanno invitato le donne ad eseguire esercizi aerobici e di resistenza almeno due volte a settimana per 54 sessioni (per i gruppi che facevano attività fisica durante o dopo il trattamento adiuvante) o 108 sessioni (per il gruppo faceva gli esercizi durante e dopo il trattamento).

I ricercatori hanno valutato gli esiti in 81 partecipanti a 6 mesi e in 73 partecipanti a 12 mesi. La maggior parte delle pazienti ha completato oltre l’85% delle sessioni di esercizio.

Gli studiosi non hanno rilevato differenze significative tra i gruppi nell’attività fisica da moderata a intensa autosegnalata.

Fonte: Integrative Cancer Therapies

Lisa Rapaport

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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