
A tre giorni dall’inserimento della carne rossa lavora tra i cibi cancerogeni da parte dell’Oms, Coldiretti segnala che solo l’8% degli italiani assaggerebbe gli insetti, mentre il 7% si farebbe tentare dai ragni fritti ma il 19% non esiterebbe a mettere nel piatto la carne di coccodrillo. Al centro della questione, il voto della plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, che ha approvato in prima lettura, con 359 sì, 202 no e 127 astenuti, l’accordo con il Consiglio, l’istituzioni che rappresenta i governi, sulla nuova procedura di autorizzazione per i ”nuovi cibi”.
Secondo il Commissario europeo per la salute, Vytenis Andriukaitis, con l’aggiornamento della procedura “si facilita l’innovazione senza pregiudicare la sicurezza”. Ma gli esponenti ecologisti francesi, la vicepresidente del gruppo Michele Ravasi e Josè Bovè, lamentano che nell’accordo con il Consiglio non è passato il diritto di veto che il Parlamento voleva avere come ultima parola sulle autorizzazioni concesse dall’Efsa.
A preoccupare, in realtà non sono tanto gli insetti o le alghe, che sono cibi tradizionali fuori dall’Unione Europea e che sono già autorizzati in Belgio, Olanda, Danimarca e Gran Bretagna, quanto piuttosto i cibi che nasceranno in laboratorio e a base di nanomateriali, sui quali grava la necessità di tutelare la segretezza dei brevetti che pone, secondo l’opposizione, limiti alla sicurezza.
