
La raccomandazione Ema, su richiesta della Commissione Europea, aggiorna la guida del 2013 in risposta alla scoperta di un nuovo meccanismo di resistenza nei batteri alla colistina causato dal gene MCR-1. Alla luce delle nuove prove, il parere è stato approvato sia dal Comitato per i medicinali ad uso veterinario (CVMP) che dal Comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP). Prevede che nel corso dei prossimi tre-quattro anni si arrivi alla riduzione del 65% delle vendite attuali di colistina per uso veterinario a livello UE.
La riduzione, però, “non deve essere compensata da un aumento nell’uso di altri tipi
di antimicrobici, ma raggiunta attraverso altre misure come il miglioramento delle condizioni di allevamento e la vaccinazione del bestiame”. Inoltre, l’utilizzo della colistina per gli animali deve essere “riclassificato nella categoria che comprende farmaci per il trattamento delle infezioni per cui non esistono trattamenti alternativi efficaci”.
