Spazio: scoperto un asteroide cangiante e con due code

Cambia colore e ha due code di polvere simili a quelle delle comete. E’ 6478 Gault, l’asteroide scoperto da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) che orbita nella fascia principale degli asteroidi, compresa tra Marte e Giove, e che da un colore rossastro sta cedendo il passo a una tonalità blu. Secondo gli astronomi, ciò sta accadendo perché lo strato di polvere che copre la superficie dell’asteroide viene strappato via a causa della veloce rotazione del corpo celeste. La scoperta è stata pubblicata sull’Astrophysical Journal Letters.

Del diametro di 3,7 chilometri, 6478 Gault orbita nella fascia principale degli asteroidi, compresa tra Marte e Giove. Gli astronomi lo hanno sorpreso nell’atto di cambiare colore grazie all’Infrared Telescope Facility (Irtf) della Nasa alle Hawaii. “E’ stata una grande sorpresa”, afferma l’astronomo Michael Marsset, del Mit. “Pensiamo – aggiunge – di aver visto l’asteroide perdere la sua polvere rossastra nello spazio e stiamo vedendo gli strati di colore blu ‘freschi’ che erano nascosti sotto la superficie dell’asteroide”.

La polvere che copre l’asteroide, secondo gli esperti, è di colore rosso, perché è stata bruciata da milioni di anni di esposizione al Sole, mentre il materiale sottostante, fatto di silicati, non è stato mai irradiato dalla radiazione solare. Un’altra stranezza che riguarda questo asteroide è la presenza della doppia coda: ed è questo il fenomeno che in origine ha attirato l’attenzione degli astronomi che hanno cercato di comprenderne l’origine.

Le code delle comete, a esempio, si formano a causa dell’evaporazione dei gas quando si avvicinano al Sole, ma gli asteroidi sono fatti di roccia, quindi deve esserci un altro meccanismo. L’idea è che sia la formazione insolita della coda che il cambiamento di colore siano causati dalla veloce rotazione (circa due ore) dell’asteroide, che strappa via polvere dall’oggetto cosmico. Secondo l’astronoma Francesca DeMeo, del Mit, la ricerca rafforza anche l’idea che “la cintura degli asteroidi sia un luogo davvero dinamico”.

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