
Ad affermarlo con ottimismo è il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, a margine di una tavola rotonda sul tema organizzata al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano per la festa-evento ‘Moonight’. “Gli americani puntano per il 2024 a un allunaggio in versione semplificata, l’obiettivo è restarci poco tempo: sarà una sorta di replica di quanto fatto 50 anni fa, ma l’idea è che si tratti solo di un primo passo che si dovrebbe poi tradurre in qualcosa di più sostenibile e permanente”, spiega Saccoccia.
“Da un lato sono ottimista, perché esistono già le tecnologie necessarie per tornare sulla Luna e restarci, ma dall’altro lato sono perplesso dal fatto che si riesca a compiere questo primo passo già nel 2024, perché richiederebbe sforzi notevoli e compromessi su quello che vogliamo fare”.
L’Italia si presenterà comunque pronta all’appuntamento, forte “dell’esperienza accumulata negli anni tramite la partecipazione a tanti programmi, prima di tutti la Stazione spaziale internazionale (Iss): ricordiamo che al momento l’Italia fornisce circa il 50% dei moduli pressurizzati della parte occidentale, e questo ci dà un vantaggio competitivo unico rispetto ad altri Paesi”, sottolinea il presidente dell’Asi.
Due sono gli obiettivi ‘lunari’ a portata di mano per la nostra industria
“Il primo è la realizzazione del mini-hub della stazione Gateway, un piccolo modulo pressurizzato dotato di porte di attracco per i moduli di allunaggio: all’interno avrà la capacita’ abitativa per ospitare astronauti per brevissimi tempi, lo stretto necessario per farli arrivare da Terra e traghettarli nel modulo di allunaggio”, spiega Saccoccia. La sua realizzazione “verrà assegnata con una gara nelle prossime settimane: è probabile che l’industria italiana non potrà partecipare direttamente, ma come sottocontraente di industrie americane di cui siamo già partner”.
Il secondo obiettivo è invece “la realizzazione dei moduli logistici che serviranno a trasportare materiali e rifiuti: li facciamo già per la Stazione spaziale in collaborazione con partner americani – afferma Saccoccia – perciò credo che avremo altissime probabilità di vincere anche questa gara”.
Al momento “ci sono tanti tavoli aperti, la Nasa sta dialogando con i partner della Iss che considera in un certo senso preferenziali anche per questa nuova impresa”, aggiunge il presidente dell’Asi guardando ancora oltre: “dopo questo primo traguardo del 2024 continueremo senz’altro a dare il nostro contributo, anche attraverso l’Agenzia spaziale europea”.
