Ci sono voluti due anni di viaggio, ma alla fine la sonda Osiris Rex della Nasa è arrivata su Bennu, l’asteroide da cui dovrĂ raccogliere campioni di roccia e riportali a Terra. L’obiettivo è conoscere i segreti di questo “fossile” del Sistema Solare e capire se contenga molecole organiche alla base della vita.
La missione
La sonda osserverĂ e studierĂ l’asteroide Bennu per circa un anno per selezionare un luogo che sia sicuro e scientificamente interessante per raccogliere il campione. Quindi estrarrĂ il braccio robotico e toccherĂ la superficie di Bennu per circa cinque secondi, sparando una raffica di azoto. Il gas provocherĂ una piccola esplosione sulla superficie dell’asteroide, frantumandone le rocce. Osiris Rex avrĂ a disposizione tre tentativi per raccogliere fino a 2 chilogrammi di campioni da questo corpo celeste antico 4,5 miliardi di anni, come il Sistema Solare. Se tutto andrĂ secondo il programma, a marzo 2021 Osirs Rex inizierĂ il suo viaggio di ritorno verso la Terra.
Bennu ha un diametro di circa 500 metri ed è considerato potenzialmente pericoloso perchĂ© ha una possibilitĂ su 2.700 di colpire la Terra nei prossimi 200 anni, secondo le stime elaborate l’astronomo italiano Andrea Milani, dell’universitĂ di Pisa, scomparso recentemente. Quella di Osiris Rex è la prima missione della Nasa che punta a raccogliere campioni da un asteroide e riportarli a Terra, che si avvale di una tecnica di ‘touch and go’ innovativa, e che permetterĂ di avere mappe e geografia di Bennu con una risoluzione di 2 centimetri. Lanciata nel settembre 2016, Osiris-Rex nel suo viaggio attraverso il Sistema Solare si orienta fra le stelle grazie a una guida italiana: il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker, realizzato dalla Leonardo negli stabilimenti di Campi Bisenzio (Firenze), che fornisce i dati sulla posizione della sonda, grazie ad una mappa di 3.000 stelle.