Spazio: la cometa 96P torna a salutare il Sole

E’ tornata la cometa 96P. A vederla questa volta sono stati due telescopi solari: Soho, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della Nasa, e dalle sonde gemelle Stereo della Nasa. E’ rarissimo che le comete vengano osservate contemporaneamente da due diverse posizioni e i dati catturati saranno preziosi per scoprire anche altri segreti di questo corpo celeste, a partire dalla composizione.

I fotogrammi raccontano un viaggio drammatico. Avvicinandosi al Sole la cometa è infatti spezzata in tre frammenti e contemporaneamente il ghiaccio ha cominciato a evaporare, generando la caratteristica chioma. La cometa 96P è una vecchia conoscenza per Soho. L’aveva infatti incontrata nel 2012, quando frammenti che precedevano la chioma erano solo due, e in precedenza altre tre volte: nel 1996, nel 2002, nel 2007.

Negli stessi giorni la cometa è stata osservata anche dalla missione Stereo (Solar and Terrestrial Relations Observatory) e le misure fatte da entrambi i telescopi solari “potrebbero fornire utili informazioni sulla composizione”, ha osservato il responsabile scientifico della missione Stereo, William Thompson, del Goddard Space Flight Center della Nasa.

La cometa 96P è conosciuta anche come cometa Machholz, dal nome dell’astrofilo Dan Machholz che l’ha scoperta nel 1986, e impiega poco più di 5 anni per completare un’orbita intorno al Sole; al momento della minima distanza dalla nostra stella si trova a circa 17 milioni di chilometri da essa, che è veramente poco per una cometa. E’ considerata una cometa molto interessante perché fa parte di una famiglia generata dalla rottura di una cometa più grande, avvenuta millenni fa.

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