Spazio: i moduli europei per la Luna saranno italiani

I futuri moduli esplorativi lunari europei saranno realizzati dall’Italia: la Thales Alenia Space ha infatti firmato con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) il contratto per gli studi di moduli lunari nell’ambito del programma Lunar Orbital Platform. Sviluppo e costruzione della nuova infrastruttura saranno guidati dagli stessi partner della Stazione Spaziale Internazionale, ossia dalle agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa, Russia, Canada e Giappone.

Il progetto
I moduli, la cui costruzione è prevista a partire dal 2020, sono destinati a ospitare equipaggi umani. Dovranno inoltre essere in grado di agganciarsi ad altri veicoli e avranno camere di compensazione sia per condurre esperimenti scientifici sia per le attività extra-veicolari. Thales Alenia Space, joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%, sono affidati gli studi fase A/B1 di due elementi della LOP-G (Lunar Orbital Platform – Gateway), precedentemente nota come Deep Space Gateway.

La stazione fungerà da test per il sistema ambientale a lungo termine in grado di mantenere in vita gli astronauti durante i lunghi viaggi. Servirà inoltre come punto di partenza per future missioni dirette all’atterraggio sulla Luna, agli asteroidi e a Marte.    Thales Alenia Space guiderà, in qualità di prime contractor, gli studi paralleli sia per I-HAB (International – Habitat), un elemento pressurizzato per l’equipaggio con funzionalità di attracco per i veicoli spaziali che dalla Terra raggiungeranno l’avamposto lunare, sia per Esprit (European System Providing Refuelling, Infrastructure and Telecommunications), un programma che include sistemi di stoccaggio e rifornimento del propellente per il primo modulo americano di gateway, con OHB nel ruolo di sottocontraente principale.

Nello sviluppo di questo nuovo progetto, Thales Alenia Space guiderà, dal punto di vista tecnico, un team qualificato di altre aziende spaziali europee a supporto di diverse aree tecniche, garantendo un ruolo chiave di posizionamento per l’Europa nello sviluppo del Gateway.

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