Sorvegliato speciale: un orso con la scorta

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Un progetto dell’università di Udine per il monitoraggio degli orsi sulle Alpi Carniche (sul confine tra Italia e Slovenia) sembra sulla buona strada per proteggere questi animali che, pur essendo quasi un simbolo dell’ambiente boschivo, sono sempre più rari. La loro scarsa diffusione è dovuta soprattutto all’abbattimento da parte dell’uomo, che intende proteggere il proprio bestiame. Gli orsi, infatti, spesso attaccano gli animali domestici, provocando seri danni economici ai piccoli allevatori della Carnia. Da qui l’idea dell’università di Udine: a giugno è stato catturato un orso nelle valli del fiume Torre, e dotato di radiocollare. L’animale è poi stato liberato, ma grazie allo speciale collare i ricercatori dell’università sono ora in grado di seguire tutti i suoi spostamenti

Un orso con la scorta

Conoscendo la posizione dell’orso in tempo reale, è stato possibile ridurre al minimo le sue aggressioni al bestiame. Stefano Filacorda, coordinatore del dipartimento di scienze ambientali ed agrarie dell’università di Udine, ha dichiarato che “in questo periodo l’orso è stato autore di due soli attacchi, uno in territorio italiano, a due pecore, senza mostrare comportamenti tali da giustificarne l’abbattimento.” È stato inoltre richiesto al ministero competente di non consentire l’abbattimento dell’orso nemmeno quando entra in territorio sloveno. Perché grazie al radiocollare, e ad alcune videocamere nascoste, si è scoperto che questo esemplare viaggia parecchio.

Una mappa degli orsi

Lo scopo principale dei ricercatori è, naturalmente, ottenere quante più informazioni possibili su questo animale, con la speranza di poter mappare tutti gli orsi della regione. Questo esemplare, che è stato chiamato Alessandro, ha passato un mese tra Pontebba e Tarvisio, e si trova ora sul versante sloveno del monte Canin. Le pendici di questa montagna sono tutt’ora ricoperte da uno strato di ghiaccio che rende difficoltosa la progressione per le persone che lo stanno visitando (il monte Canin è uno dei più famosi esempi di carsismo in Italia, ed include l’abisso Led Zeppelin: una grotta profonda 960 metri), ma sembra non arrecare particolari disagi all’orso.
I ricercatori, grazie al contributo dell’Unione Europea e della Regione Friuli Venezia Giulia, hanno realizzato una trappola con esche per cercare di prelevare una piccola porzione di pelo dell’orso, in modo da poter mappare il suo genoma e scoprire tutto il possibile (specie, rapporti di “parentela” con altri orsi, eventuali malattie, eccetera…). La trappola non ha funzionato: dalle telecamere nascoste si vede l’orso subodorare qualcosa, guardarsi attorno con fare sospettoso, e trovare un metodo per recuperare il cibo nascosto all’esterno della trappola senza però rimanere ingabbiato.

Il filmato

Grazie ai filmati, tuttavia, ed alla loro ottima qualità, i ricercatori sono comunque riusciti ad ottenere delle informazioni interessanti: Alessandro è infatti, secondo l’università di Udine, un orso maschio di 4-5 anni, classificato come N15. Gli studiosi ritengono che si tratti dello stesso orso già campionato nel 2012. Ma il progetto non è terminato, ed anzi siamo solo all’inizio: nei prossimi mesi i ricercatori sperano di poter ottenere maggiori informazioni su quest’orso, favorendo anche un ripopolamento controllato della zona.
Guarda l’orso grattarsi la schiena contro un abete (VIDEO)

 

 

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