
Lo studio
Pur essendo studiata da anni, non era stato finora possibile individuare con certezza cosa provocasse questa malattia, che colpisce il 10% delle donne in età riproduttiva e spesso è ereditaria. Secondo lo studio, pubblicato su Nature, sarebbe l’esposizione in utero ad un eccesso di ormone antimulleriano (prodotto dalle ovaie) a provocare la sindrome. Le donne incinte con questo disturbo hanno infatti il 30% in più del normale di questo ormone. E visto che la malattia è spesso ereditaria, hanno voluto vedere se questo squilibrio ormonale durante la gravidanza potesse provocare lo stesso disturbo anche nelle figlie femmine.
Per verificarlo, i ricercatori hanno iniettato elevate quantità di ormone antimulleriano in topi femmina incinte, e hanno visto che le loro figlie, quando crescevano, presentavano molti dei sintomi dell’ovaio policistico, come pubertà tardiva, ovulazione poco frequente, ritardo nel rimanere incinta e pochi figli. L’eccesso di ormone sembra innescare questo effetto, sovra-stimolando un gruppo di neuroni nel cervello che, a loro volta, fanno aumentare i livelli di un altro ormone, il testosterone. Nei topi i ricercatori sono riusciti ad annullare i sintomi, dando loro un farmaco usato normalmente nei cicli di fecondazione assistita. Il prossimo passo sarà iniziare una sperimentazione clinica sulle donne con questo farmaco.
