
“Con questa tecnica, i pazienti avvertono che stanno iniziando la palpazione – anche se sotto la direzione del medico – e quindi anticipano la reazione a non auto-solleticarsi”, hanno detto i ricercatori. Christopher Dobson Royal del Preston Hospital di Lancashire, uno degli autori della lettera, ha detto che utilizza questa tecnica per palpare i linfonodi inguinali nella pratica clinica dermatologica per la visita di pazienti con cancro della pelle, precisando che l’utilità di questa tecnica è molto più diffusa nei reparti di oncologia pediatrica, dato che i bambini mostrano generalmente una maggiore sensibilità all’elicitazione del solletico. Ha poi aggiunto che i pazienti apprendono questa tecnica abbastanza rapidamente a vantaggio dello spreco di tempo che bisogna impiegare per sedare il solletico. Ha anche sottolineato che le tecniche tradizionali non sono le migliori “perché anche con una rassicurazione calmante” e facendo movimenti lenti, “un certo grado di contrazione del muscolo rimane”. In conclusione ha prospettato la praticità d’impiego di questa tecnica anche nel caso dell’esame superficiale dell’addome e forse anche per le ecografie.
Gene Emery
New England Journal of Medicine, online 9/3/2016
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
