
La ricerca coordinata dall’università di Edimburgo ha esaminato i dati del genoma di oltre 300mila persone, ottenuti da due database internazionali e dalla Uk Biobank, analizzando oltre 90 settori del Dna associati da altri studi alle capacità cognitive insieme a 58 identificati come parte dello studio.
L’analisi ha permesso di categorizzare i soggetti in base all’intelligenza, che è stata messa in relazione ad altri fattori come la capacità visiva, l’ipertensione e la longevità. “Abbiamo trovato – spiegano gli autori – che c’era il 28% di maggior probabilità che una persona con livelli cognitivi più alti avesse anche bisogno di qualche forma di correzione visiva. Dallo studio sono emersi anche associazioni con altre variabili legate alla salute, come una maggior longevità e un minor tasso di ipertensione”.
