Scarafaggi cyborg per le vittime dei disastri

Bozkurt-Roach-Full

Si dice che quando il mondo finirà a causa di un olocausto nucleare l’unica cosa che si salverà saranno gli scarafaggi…allora perché non imbrigliare la loro resistenza per trarne aiuto in disastri più immediati? Gli ingegneri della North Carolina State University hanno sviluppato un modo di localizzare i sopravvissuti all’interno di edifici crollati usando sciami di scarafaggi provvisti di microfoni: il sistema è collegato con il corpo stesso dell’insetto, e fa parte di un sistema più grande che consente ai ricercatori di controllare i suoi movimenti. Il team si riferisce a questi scarafaggi cyborg come “biobots”. Lo scopo dei microfoni ad alta risoluzione consiste nel distinguere i suoni importanti da quelli che non lo sono, come nel caso di un grido d’aiuto da un tubo che perde: una volta isolato il suono, è possibile individuarne la provenienza, ed anche indirizzare lo scarafaggio verso il suo punto d’origine. Onde impedire che i biobot lascino la scena del disastro, gli scienziati hanno inventato anche un sistema di recinzione invisibile che li mantiene in zona, e che alla bisogna può anche essere utilizzata per guidarli verso fonti di luce che ricarichino le cellule solari dei propri microfoni. Se mai verranno impiegati sul campo, questi biobot si uniranno ad un’unità speciale di soccorso sia biologica che robotica. Gli animali, d’altro canto, vengono già impiegati nelle operazioni di ricerca e salvataggio, e sono in via di sviluppo anche robot idonei, fra cui alcuni simili a serpenti. Questi scarafaggi comunque potrebbero avere compagnia nelle imprese di salvataggio anche prima del previsto: gli scienziati stanno infatti lavorando anche al controllo del volo delle falene tramite elettrodi che vengono impiantati durante la fase pupale. (NC State News online 2014, pubblicato il 6/11)

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