
Lo studio
All’inizio dello studio, i ricercatori hanno selezionato gli uomini secondo ognuno dei sette diversi fattori di rischio per le cardiopatie, assegnando 0 punti per l’esito peggiore (rischio più alto), 1 punto per il rischio intermedio o moderato e 2 punti per l’esito migliore (rischio più basso). In altre parole, gli uomini con il rischio cumulativo più basso in tutti e sette le misure dei fattori di rischio corrispondenti hanno ottenuto un totale di 14 punti. Successivamente i ricercatori hanno ordinato i partecipanti in tre gruppi, dal rischio più basso a quello più alto per la malattia cardiovascolare. Alla fine dello studio, 526 uomini, il 46%, avevano una disfunzione erettile. In particolare si è visto che tutti gli uomini con il più elevato punteggio di malattia cardiovascolare aveva sofferto anche di disfunzione erettile, rispetto al solo 15% degli uomini con il rischio più basso per la malattia cardiovascolare. Inoltre, gli uomini che avevano la disfunzione erettile alla fine dello studio, avevano già mostrato maggiori probabilità di avere una funzione endoteliale più scarsa all’inizio dello studio.
Commenti e conclusioni
Vanno comunque segnalate alcune limitazioni, come precisano gli autori stessi. Prima di tutto lo studio non era un esperimento controllato; dunque non è stato possibile dimostrare che tutti i fattori di rischio per le malattie cardiache causano direttamente una disfunzione erettile. Un’altra limitazione dello studio consiste nel fatto che i ricercatori hanno utilizzato la funzione erettile una sola volta come termine di paragone, rendendo impossibile valutare come cambiamenti nei fattori di rischio cardiovascolare nel tempo avessero influenzato la funzione sessuale. Ciononostante, i risultati supportano le numerose prove già esistenti che collegano i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari a maggiori probabilità di riportare una disfunzione erettile.
Fonte: Am J Hypertens 2017
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
