
La sperimentazione
Il vaccino RV3-BB, sviluppato presso il Murdoch Children’s Research Institute di Melboune, deriva da un ceppo di rotavirus che infetta comunemente i bambini ma non causa sintomi. Per la sperimentazione, i ricercatori hanno coinvolto 1.588 bambini e li hanno seguiti per 18 mesi. Dai risultati è emerso che mentre il tasso di infezioni fino a 18 mesi era del 5,6% tra i bambini che ricevevano il placebo, la somministrazione del prodotto nei primi cinque giorni dalla nascita, seguito da altre due dosi a otto e 14 settimane, ha invece ridotto questo tasso a 1,4%. inveceil vaccino veniva somministrato un po’ più tardi, a otto, 14 e 18 settimane, il tasso di infezioni era del 2,7%, con un’efficacia praticamente dimezzata. Combinando i due gruppi, comunque, l’efficacia del vaccino contro la gastroenterite da rotavirus sarebbe stata del 63% rispetto al placebo. Inoltre, tra i bambini che si sono ammalati, l’infezione è arrivata più tardi, tre o quattro mesi dopo. Infine, gli effetti collaterali sarebbero stati paragonabili nei tre gruppi. Attualmente, oltre 90 milioni di bambini in tutto il mondo non hanno accesso al vaccino contro il rotavirus e i ricercatori stanno cercando di migliorare l’efficacia dei prodotti esistenti nei paesi a basso reddito. Secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 215mila bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno a causa dell’infezione da rotavirus, che è però prevenibile.
Fonte: Reuters Health News
Gene Emery
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
