
Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati delle funzioni cognitive, del QI e dello stato sociale ed economico di 565 adulti residenti a Dunedin, in Nuova Zelanda, quando avevano 38 anni e i risultati degli esami del sangue per il piombo, eseguiti da bambini. Durante l’infanzia le concentrazioni ematiche di piombo variava da 4 a 31 ug/dl. Lo studio non ha evidenziato differenze nell’esposizione al piombo rispetto allo status socio-economico e il piombo è stato trovato sia nei bambini di famglie povere sia in quelli di famiglie benestanti. Gli individui che hanno partecipato allo studio con livelli di piombo ematici superiori a 10 ug/dl avevano in media i punteggi dei test per il QI da adulti di 4,25 punti inferiori rispetto ai coetanei con livelli di piombo ematici più bassi.
I risultati
Lo studio ha messo in evidenza che i livelli di piombo più elevati nell’infanzia erano legati a persone di bassa estrazione sociale. Altre ricerche in passato avevano collegato ogni diminuzione di 1 punto nel QI a un reddito inferiore di 200-600 dollari. La media di 4,25 punti in meno di QI sarebbe legata ad una elevata esposizione al piombo che potrebbe tradursi in una riduzione delle entrate al netto di diverse migliaia di dollari. “Gli effetti del piombo sul QI sono solo la punta di un iceberg – aggiunge David Bellinger ricercatore presso la Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston – Gli effetti negativi di questo metallo vanno ben oltre, includendo defit di attenzione, tra cui l’ADHD, deficit delle funzioni esecutive e diverse forme di patologie sociali, problematiche che possono compromettere il successo sociale di un individuo molto più di quanto non possa fare una modesta riduzione del QI”.
Fonte: JAMA
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
