I sogni rimangono lo strumento ‘principe’ per decodificare alcuni processi che accadono all’interno della mente, ma da Freud ai nostri giorni il modo di analizzarli e in generale di ‘scoprire’ ciò che accade al nostro interno è cambiato, si è arricchito, soprattutto in tre ambiti come le dipendenze, la depressione e i disturbi post-traumatici. La psicoanalisi e il legame con le neuroscienze, che studiano il sistema nervoso, l’utilizzo del ‘brain imaging’, tecnica di indagine radiologica funzionale delle varie aree cerebrali, per mappare la mente al lavoro, la neurobiologia che permette di comprendere ancora meglio il funzionamento della psiche nelle sue articolazioni anche biologiche, le riflessioni sulla coscienza, hanno portato profonde trasformazioni. Se ne discuterà al convegno “Psicoanalisi e neuropsicoanalisi dei sogni nelle dipendenze, nella depressione e nel trauma”, il 6-7 febbraio a Roma, organizzato dal Centro Psicoanalitico di Roma(CPdr) in collaborazione con il Centro Milanese di Psicoanalisi e con la Società Psicoanalitica italiana (Spi).
Inconscio e neuroimaging
“Lo studio del sogno, uno degli strumenti di conoscenza dell’inconscio la cui importanza rimane invariata dopo più di un secolo dall’Interpretazione dei Sogni’ di Freud, e le sue modificazioni sia nell’evoluzione della patologia che durante la psicoterapia possono fornire indicazioni preziose, che si affiancano a quelle che vengono attualmente fornite dallo studio dei neurotrasmettitori e dalla neuroimaging”spiega Claudia Spadazzi, psicoanalista della Spi.”Per il clinico l’utilizzazione del sogno è quindi un indicatore valido- aggiunge- che non si presta però ad una valutazione generalizzata, ma va contestualizzato per un dato paziente. Oggi si affianca, accanto all’interpretazione simbolica classica, il lavoro sulla relazione, sulla mappatura del funzionamento della mente, sui rapporti tra le parti interne inconsce”.
Persiste tuttavia una profonda differenza fra un approccio pragmatico e verificabile di ipotesi diagnostiche sostenute dalle neuroscienze e una interpretazione simbolica metaforica di un sintomo, che guida ancora la psicanalisi classica.