Prima cura con cellule staminali pluripotenti

closeup-eyeUn paziente giapponese affetto da una grave malattia oftalmica sta per divenire la prima persona ad essere trattato con cellule staminali pluripotenti indotte. Le cellule di questo tipo sono state considerate promettenti per trattamenti futuri sin dalla loro creazione, risalente ad otto anni fa, che ha rappresentato già di per sé una pietra miliare.

Le cellule staminali comportano anche il rischio di creare tumori, anche se gli scienziati dello studio giapponese affermano che il loro trattamento non ne ha causato alcuno su topi o scimmie.

Potrebbero inoltre emergere altri rischi di cui nessuno è ancora a conoscenza. Queste cellule sono speciali in quanto non derivano dagli embrioni, ma dalla semplice raccolta di cellule cutanee dalle persone, e dal loro successivo trattamento con geni che invertono lo stadio vitale della cellula sino allo stato di cellula staminale: ciò significa che gli scienziati sono in grado di creare cellule staminali pluripotenti indotte a partire dallo stesso corpo del paziente. Ciò dovrebbe portare a cellule altamente compatibili con l’assetto genetico del paziente stesso, anche se è possibile che il processo di induzione introduca aberrazioni genetiche nelle cellule.

Il paziente è affetto da degenerazione maculare, una malattia progressiva in cui si perdono le cellule della retina che rilevano la luce.

Il trattamento sperimentale è stato sviluppato da Masayo Takahashi, un oftalmologo che tramite il suo laboratorio di ricerca ha coltivato queste cellule creando uno strato di cellule retiniche sostitutive da impiantare direttamente nella retina. Sulle scimmie ha funzionato, ora tocca all’uomo.

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