Pranzo di Natale: il segreto per non abbuffarsi

Mangiare meno sotto le feste si può! Come? Giocando con la ‘sazietà sensoriale specifica’, un fenomeno legato all’appetito che viene facilmente manipolato dalla varietà di cibo disponibile. In sostanza: se ci sono poche pietanze, ci si annoia. Se ce ne sono molte si ottiene l’effetto opposto. “Quando una persona mangia qualcosa con una specifica proprietà sensoriale (come un gusto, una consistenza o un colore), si annoia e smette di mangiarlo dopo un certo punto, anche se ha ancora fame. Lo stesso vale se accade il contrario. Se tale proprietà sensoriale viene cambiata, ha un appetito rinnovato”, spiega Lenny Vartanian, ricercatore e psicologo dell’Università del Nuovo Galles del Sud, a Sidney.

Per gestire l’impulso di provare tutto ciò che viene offerto durante il pranzo di Natale, Vartanian suggerisce di creare un limite autoimposto. “Stabilisci un limite al numero di piatti diversi da provare – spiega il ricercatore in una intervista diffusa dalla stessa università australiana – Dì a te stesso, ‘So che ci saranno molti dolci, il che mi farà desiderare di avere un po’ di tutto, ma forse ne prenderò solo uno o due'”. Questo limite dovrebbe essere imposto anche prima che il piatto arrivi a tavola e, se ciò è impossibile, si può chiedere di mettere la parte eccedente in una ‘doggy bag’ per portarla a casa e mangiarla nei giorni successivi.

C’e’ comunque un altro aspetto da tener presente sotto le feste: le abitudini di chi ci circonda. Infatti, prosegue Vartanian, c’è un motivo scientifico attorno alle ‘abbuffate’ natalizie: si mangia di più in gruppo rispetto a quando si è soli e c’è una sorta di ‘tolleranza condivisa’ sui chili di troppo presi a fine anno.

“Se tutti hanno quell’aspettativa condivisa, allora c’è la comprensione comune che va bene farlo”, dice. “Molti di noi hanno un membro della famiglia che ci incoraggia a mangiare di più e ti farà sentire in colpa se non lo fai”, prosegue. In questo caso, davanti allo zio che ti invita a chiudere un occhio e prendere una forchettata in più, il consiglio è di “prepararsi mentalmente a questa pressione e considerare come si potrebbe rispondere. Pianificare in anticipo può aiutarti a navigare in situazioni potenzialmente scomode”.

Anche la scelta del vicino a tavola potrebbe essere importante. Le persone, spiega lo psicologo, corrispondono alle abitudini alimentari di coloro che li circondano, quindi potrebbe essere decisivo scegliere con cura chi e’ accanto.

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