Una recente ricerca ha rivelato i fattori fisici e psicosociali che incrementano significativamente il rischio di comparsa di lombalgie: essa dimostra che intraprendere attività manuali che implicano posizioni scomode aumenta il rischio di lombalgia di otto volte, ma esso aumenta anche in presenza di distrazioni o di stati di affaticamento. Quasi il 10% della popolazione mondiale va incontro a lombalgia in un qualche momento della propria vita, e secondo il WHO questo disturbo rappresenta la principale causa di disabilità: secondo lo stesso WHO, l’impatto sulla salute mondiale della lombalgia è superiore a quello di patologie come la malaria, il diabete o i tumori polmonari, eppure sinora sono stati effettuati scarsi progressi per identificare strategie preventive efficaci. La comprensione dei fattori di rischio che contribuiscono alla lombalgia ed il controllo dell’esposizione a questi fattori rappresenterebbe un importante primo passo nella strada verso la prevenzione. Secondo la ricerca più recente, il rischio di un nuovo episodio di lombalgia aumenta significativamente in consenguenza di diversi elementi scatenanti, che vanno da attività fisiche moderate o vigorose alla distrazione durante l’attività. Sorprendentemente, comunque, l’età sembra moderare gli effetti dell’esposizione ai carichi pesanti, ed un dato mai riportato in precedenza consiste nel fatto che il rischio di lombalgia sembra essere massimale fra le sette del mattino e mezzogiorno. (Arthritis Care Res online 2014, pubblicato il 20/12)
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