
Per svelare il meccanismo biologico alla base della pigrizia, è bastato chiedere ad alcuni volontari di camminare con indosso un esoscheletro robotico che rende difficoltoso il normale movimento aumentando la resistenza a livello del ginocchio. Dopo pochi minuti, i volontari ”hanno modificato la loro camminata in modo da raggiungere un nuovo bilancio energetico ottimale, anche se questo significava risparmiare pochissimo, perfino meno del 5%”, spiegano i ricercatori. Ciò vuol dire che il consumo energetico non è solo una conseguenza dei nostri movimenti, ma un fattore che li condiziona. ”Monitorare e ottimizzare il consumo di energia in modo rapido e accurato è una caratteristica chiave del nostro sistema nervoso”, afferma la coordinatrice dello studio Jessica Selinger, che conclude ironicamente: ”bisogna essere intelligenti per essere pigri!”.
