Pfizer per l’emergenza COVID-19. Le 5 promesse a livello mondiale

Pfizer si mette a disposizione dei pazienti, delle persone più fragili e degli operatori sanitari, nel rispetto delle sue competenze ed expertise, per affrontare l’emergenza Coronavirus.

Per le strutture richiedenti saranno disponibili farmaci del valore di circa 2,5 milioni di euro.  Verranno donati, in particolare, antibiotici, steroidi, antifungini, dopamina e vaccini, che possono essere indicati nella prevenzione e gestione di alcune serie complicanze nei pazienti colpiti da Cronavirus.

Pfizer, inoltre, si sta impegnando ad accelerare il processo che potrà garantire la consegna a domicilio di farmaci essenziali nel trattamento di alcune patologie, come già messo in atto, ad esempio, nell’ambito delle malattie rare, in collaborazione con un centro della Regione Lombardia, a favore dei pazienti con emofilia.

La decisione della filiale italiana è in linea con quanto l’azienda sta già facendo a livello globale, impegnandosi a sostenere le attività di soccorso nelle aree colpite, per aiutare i governi e le istituzioni sanitarie a combattere il diffondersi del contagio.

Pfizer ritiene che l’approccio migliore per affrontare COVID-19 sia quello di mettere a disposizione le risorse e il know-how dell’industria farmaceutica per sviluppare e fornire vaccini e terapie in tempi rapidi.

A livello mondiale, la pharma USA si fa carico di mantenere 5 promesse, che potranno aiutare gli scienziati a mettere a punto terapie e vaccini per proteggere l’umanità dall’attuale e crescente pandemia, e per preparare l’industria a rispondere meglio alle future crisi sanitarie globali:

1. Condivisione di strumenti e conoscenze
Con pochissime notizie su questo virus, molti ricercatori stanno lavorando allo sviluppo di test basati su cellule, screening virali, test sierologici e modelli traslazionali per testare potenziali terapie e vaccini. Pfizer invita l’industria farmaceutica a mettere a disposizione strumenti su una piattaforma open-source a favore dell’intera comunità scientifica, per condividere in tempo reale i dati e le conoscenze acquisite.

2. Presenza “in prima linea”
Pfizer ha creato un team dedicato – denominato SWAT, da Special Weapons And Tactics – con i suoi migliori virologi, biologi, chimici, clinici, epidemiologi, esperti di vaccini, farmacologi e altri esperti chiave per concentrarsi esclusivamente sull’affrontare questa pandemia.

3. Offerta dell’esperienza nello sviluppo di farmaci
Molte piccole aziende biotecnologiche stanno esaminando composti o terapie esistenti per verificarne l’attività contro il virus COVID-19, ma alcune non hanno esperienza di sviluppo in fase avanzata e dei complessi sistemi regolatori. Pfizer si impegna a condividere la sua competenza nello sviluppo clinico e nella conoscenza delle normative per supportare le proposte più promettenti.

4. Messa a disposizione degli asset produttivi
Una volta che una terapia o un vaccino saranno approvati, dovranno essere rapidamente prodotti e distribuiti in tutto il mondo per bloccare questa pandemia. Pfizer si impegna a mettere a disposizione le sue capacità produttive e a spostare la produzione per poter consentire ad altri di rendere disponibili le potenziali scoperte salvavita e portarle il più rapidamente possibile ai pazienti.

5. Migliorare la rapidità di risposta in futuro
Per far fronte alle future minacce per la salute globale, Pfizer sta procedendo a contattare le agenzie federali tra cui NIH, NIAID e CDC, per creare un team intersettoriale di scienziati, clinici e tecnici, in grado di intervenire immediatamente in caso di future epidemie.

Inoltre, Pfizer ha recentemente completato la valutazione preliminare di alcuni composti antivirali in sviluppo che sono in grado di inibire la replicazione di virus simili al coronavirus COVID-19 nelle cellule in coltura. Pfizer è impegnata, con una terza parte, nello screening di questi composti e prevede di ottenere i risultati entro la fine di marzo. In caso di successo, Pfizer si augura la disponibilità del trattamento entro la fine del 2020.

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