
“L’ambiente dei social può essere uno strumento coinvolgente per il trattamento delle dipendenze da tabacco, anche per coloro che non sono pronti a smettere”, dice Danielle Ramo, docente di psichiatria dell’ateneo Usa. La ricerca ha dato modo ai partecipanti di entrare in gruppi chiusi su Facebook e di seguire un metodo con post giornalieri, sessioni di domande e risposte e sessioni settimanali di consulenza.
Negli Stati Uniti gli studi dimostrano che quasi tutti i fumatori hanno iniziato a fumare prima dei 26 anni. I giovani sono motivati a smettere in etĂ piĂą avanzata e sono meno propensi a usare trattamenti come quelli farmacologici o basati sulle consulenze.
Spiegano i ricercatori come questo metodo basato sui social potrebbe invece spingerli a smettere. “Gli interventi digitali a volte possono soffrire di un basso coinvolgimento – conclude Ramo – Abbiamo invece riscontrato un elevato coinvolgimento generale. E’ stato molto coinvolgente per i partecipanti, una forma di intervento che piace davvero ai giovani”.
