Pemfigoide bolloso: FDA approva dupilumab

La FDA ha approvato dupilumab per il trattamento di pazienti adulti con pemfigoide bolloso (PB), una patologia autoimmune che colpisce per lo più persone anziane. È caratterizzata da prurito intenso, vesciche (bolle), lesioni cutanee dolorose e arrossamento della cute.
Può presentare un andamento cronico-recidivante con un’infiammazione di tipo 2 sottostante. Le lesioni possono comparire su gran parte del corpo e causare sanguinamento e perdita dell’integrità cutanea, rendendo i pazienti più esposti alle infezioni e compromettendo le attività quotidiane. A oggi le opzioni terapeutiche disponibili sono limitate e possono aumentare l’impatto complessivo della malattia sopprimendo il sistema immunitario del paziente.

Lo studio ADEPT
L’approvazione si è basata sui dati dello studio registrativo di fase 2/3 ADEPT, che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di dupilumab rispetto a placebo in adulti con pemfigoide bolloso moderato-grave.

106 pazienti sono stati randomizzati a ricevere dupilumab 300 mg (n=53) o placebo (n=53) in aggiunta ai corticosteroidi orali standard (OCS). Durante le 52 settimane di trattamento tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un regime di tapering (riduzione graduale della dose di corticosteroidi), definito dal protocollo.

Le evidenze
Durante la revisione della FDA, le analisi sono state aggiornate. I risultati a 36 settimane indicano che:

il 18,3% dei pazienti ha raggiunto una remissione sostenuta della malattia, rispetto al 6,1% del gruppo placebo (differenza del 12,2%; IC 95% da -0,8% a 26,1%), endpoint primario;

il 38,3% ha ottenuto una riduzione clinicamente significativa del prurito, rispetto al 10,5% del gruppo placebo;

la dose cumulativa mediana di corticosteroidi orali è stata di 2,8 grammi rispetto a 4,1 grammi.

Gli eventi avversi più comuni (≥2%) nei soggetti trattati con dupilumab sono stati artralgia, congiuntivite, visione offuscata, infezioni da herpes virus e cheratite. È stato riportato un caso di pustolosi esantematica acuta generalizzata nel gruppo dupilumab e nessuno nel gruppo placebo.

Una nuova opzione terapeutica
La FDA ha valutato dupilumab in base alla procedura di priority review, riservata ai farmaci che rappresentano un miglioramento potenziale rilevante nel trattamento di malattie gravi. Dupilumab aveva inoltre ottenuto la designazione di farmaco orfano per il pemfigoide bolloso, considerato patologia rara in quanto colpisce meno di 200.000 persone negli Stati Uniti. Richieste di autorizzazione per il trattamento del pemfigoide bolloso sono attualmente in esame anche presso l’EMA e le autorità regolatorie giapponesi e cinesi.

Informazioni su dupilumab
Dupilumab è un anticorpo monoclonale interamente umano che inibisce le vie di segnalazione dell’interleuchina-4 (IL4) e dell’interleuchina-13 (IL13), due dei principali driver dell’infiammazione di tipo 2. Non è un immunosoppressore.

Nei pazienti adulti con pemfigoide bolloso viene somministrato con una dose iniziale di carico seguita da 300 mg a settimane alterne, in associazione a un ciclo di corticosteroidi orali progressivamente ridotti (tapering). Il farmaco può essere somministrato in ambulatorio o a domicilio, previo addestramento da parte di un operatore sanitario.

Un farmaco versatile
Sviluppato congiuntamente da Sanofi e Regeneron,dupilumab ha ottenuto approvazioni regolatorie in oltre 60 Paesi per diverse indicazioni, tra cui dermatite atopica, asma, rinosinusite cronica con poliposi nasale, esofagite eosinofila, prurigo nodularis, orticaria cronica spontanea e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Oltre 1 milione di pazienti sono stati trattati con dupilumab a livello globale.
Con questa nuova indicazione, dupilumab consolida il suo ruolo come pilastro terapeutico nelle malattie infiammatorie di tipo 2, ampliando ulteriormente il suo potenziale di impatto su scala globale.

 

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