Pact for Innovation per il rilancio delle Life science in Italia

Si è tenuto a Milano, presso il MIND (Milano Innovation District) il “Pact for Innovation Summit” dedicato alle Life Science, promosso da Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, e da Bio4Dreams, incubatore italiano di startup innovative nelle Scienze della Vita, a capitale privato e certificato dal MISE.
L’obiettivo del Manifesto è di evidenziare proposte e priorità per tutelare l’ecosistema italiano delle Life Science, e per svilupparne il potenziale competitivo a livello internazionale, partendo dalle esperienze concrete dei protagonisti della filiera nonché dalle best practice sviluppate a livello europeo. L’incontro è stata una call to action per un settore che rappresenta un ambito strategico per lo sviluppo socioeconomico dell’Italia nello scacchiere internazionale, composto dalle imprese del farmaco, dei dispositivi medici, delle biotecnologie e delle tecnologie digitali al servizio della salute.

Sono intervenuti Marco Alparone, Vicepresidente e Assessore al Bilancio e Finanza, Regione Lombardia; Orazio Schillaci, Ministro della Salute; Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito; Sandra Savino, Sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze; Marcello Cattani, Presidente Farmindustria e Sergio Dompé, Vice Presidente Life Sciences Assolombarda

“L’Italia sta attraversando un momento di particolare vivacità nel settore – ha affermato il Ministro della Salute Orazio Schillaci – vogliamo coglierlo e incentivarlo, creando una sinergia tra le politiche sanitarie e industriali finalizzata a rendere la nostra sanità sempre più moderna e l’Italia più attrattiva per gli investitori rispetto al passato, obiettivi per i quali sarà molto utile il confronto continuo con tutti gli stakeholder. Il ‘Patto per l’innovazione’, Manifesto per lo sviluppo delle Life Science in Italia che presentate oggi – ha concluso Schillaci – è un documento programmatico di particolare interesse”.

Nella sua introduzione, Mario Sturion, Amministratore Delegato Janssen Italia, sottolinea che oggi c’è una grande competizione per attrarre investimenti nell’innovazione per la salute a livello globale. Nel manifesto sono presentate le strategie, messe in atto da altri Paesi negli ultimi anni per rinforzare il ruolo di questo settore strategico: in Spagna è attivo il Piano Profarma, in Francia sono state create le società di accelerazione del trasferimento tecnologico (SATT), il Regno Unito ha lanciato l’UK Life Science Vision, mentre la Germania si è dotata di un comitato di esperti Life Science per dialogare con gli attori dell’ecosistema su strategie e misure per attrarre investimenti.

L’ecosistema delle Life Science è rappresentato nel nostro Paese da oltre 5.600 imprese, attive nei settori farmaceutico, medical device e biotecnologie. Queste realtà costituiscono una filiera altamente innovativa con un valore della produzione pari a 250 miliardi di euro (+6,9% rispetto al 2020). Secondo i dati più recenti rilasciati da EFPIA (European Federation of Pharmaceutical), però, l’Italia, a oggi, rappresenta solo il 4% del totale investimenti in ricerca e sviluppo dell’industria farmaceutica in Europa, contro il 20% della Germania, il 14% del Regno Unito e l’11% della Francia.
Inoltre, in termini di occupazione nel settore delle Life Science, l’Italia, rispetto ad altri Paesi in Europa, è penalizzata dall’incertezza legislativa e da politiche di supporto alla produzione meno incentivanti. Da un confronto con gli altri Paesi, infatti, secondo i dati dell’occupazione nel settore relativi agli ultimi 10 anni, la Spagna è in testa con un aumento occupazionale pari al 22%, la Germania a +12%, il Regno Unito a +7,5% e l’Italia è fanalino di coda con un -0,4%.

Per rendere attrattiva l’Italia, continua Sturion, ci sono delle sfide da affrontare: il Payack, l’inefficienza del modello di spesa a silos e le difformità regionali nell’accesso alle terapie.
“In Italia ci sono gli elementi per fare un salto nello sviluppo scientifico, economico e sociale nelle Life Sicence, di cui potranno beneficiare tutti i pazienti. Credo sia fondamentale il lavoro di squadra tra istituzioni, privato, Università, per una miglior qualità di vita”.

 

 

Secondo Marcello Cattani, Presidente Farmindustria, per giocare un ruolo da leader in Europa nell’ambito del Life Science, l’Italia deve “prima di tutto continuare a coniugare salute e industria. Questi due mondi devono dialogare per far sì che i cittadini abbiano un accesso sempre maggiore ai farmaci innovativi e per poter rafforzare la presenza industriale italiana e straniera nel nostro Paese. Siamo il primo Paese in Europa come valore della produzione e per numerosità e qualità degli studi clinici, ma abbiamo bisogno di regole nuove che ci diano la capacità di attrarre nuovi investimenti e di dare il giusto valore ai farmaci”. Cattani osserva la necessità di superare “il tema del Payback, che è diventato una tassa insopportabile per le aziende”. Cattani sottolinea poi l’importanza della sovranità: “Cina, Emirati, Singapore e Stati Uniti sono Paesi estremamente aggressivi nell’attrarre produzione industriale”. Il Presidente di Farmindustria sottolinea anche l’importanza della protezione brevettuale: “l’Europa sta mettendo in discussione questo aspetto che è essenziale per attrarre ricerca e sviluppo. Se questa legislazione non cambierà perderemo risorse e innovazione”.

 

Giuseppe Valditara nota come l’istruzione, intesa come trasferimento di competenze e conoscenze, possa svolgere un ruolo decisivo nello stimolare la crescita sociale ed economica del Paese. “L’economia del futuro sarà sempre più economia del trasferimento di conoscenze. Trasferire competenze ovunque in Italia è fondamentale per far sì che tutto il Paese possa ottenere risultati e che nessun ragazzo venga lasciato indietro. È necessaria una grande riforma dell’istruzione tecnico professionale per evitare che ci sia incapacità, impossibilità di dotare il mondo dell’impresa e della produzione di competenze e di qualifiche coerenti con le necessità. In questo modo potremo offrire opportunità occupazionali ai giovani e renderemo competitivo il nostro sistema”.

 

Il manifesto si articola in sei leve strategiche. Secondo gli autori occorre:

  • Istituire una Cabina di regia per la strategia nazionale in ambito sanitario con il Governo, le Regioni e l’Industria nella definizione di una programmazione di lungo periodo, coerente con gli sviluppi attesi del settore
  • Stabilire regole certe per l’ecosistema Life Science per garantire innovazione
  • Creare un’autostrada tra Ricerca accademica e Industria
  • Valorizzare e tutelare il brevetto come risorsa, motore fondante dell’economia e base dell’innovazione
  • Incentivare Partnership pubico-pubblico, pubblico-privato e privato-privato
  • Creare uno sportello Italia Life Science a supporto dell’internazionalizzazione della filiera

“La nostra realtà lavora con tutti i soggetti della filiera dell’innovazione e i principali stakeholder, per creare percorsi d’impresa sostenibili, pragmatici e duraturi. A oggi abbiamo raccolto 78 adesioni al Manifesto da parte di startup, imprese e importanti realtà pubblico-private su tutto il territorio italiano” ha dichiarato nel suo intervento Laura Iris Ferro, Co-founder & President, Bio4Dreams. “Un grande risultato che rafforza il nostro impegno verso la valorizzazione della ricerca scientifica nelle Scienze della Vita, accompagnando ricercatori e giovani imprenditori lungo il complesso percorso di avviamento della loro startup, attraverso programmi di sviluppo personalizzati”.

 

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