Oms: il personale sanitario favorisce la crescita economica

mediciL’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte: “il mercato del lavoro della salute è motore di crescita economica e prosperità sociale”. Eppure, negli ultimi anni “in alcuni paesi gli investimenti in personale sanitario sono stati tagliati, e restrizioni alle assunzioni sono state poste anche a fronte di un mancato soddisfacimento dei bisogni di salute”. In un articolo pubblicato sul proprio portale web, l’Oms sottolinea l’importantissimo valore economico della potenza lavoro sanitaria, ma ammonisce: “troppo spesso non viene ben compreso”.

Le motivazioni
L’invecchiamento della popolazione, ribadisce l’Oms, “generera, a livello mondiale, una domanda di 40 milioni di nuovi operatori sanitari entro il 2030, soprattutto nei paesi a medio e alto reddito”. Un trend già iniziato da tempo: nel corso degli ultimi 10 anni, infatti, in molti paesi, il settore della salute ha creato posti di lavoro a un ritmo più veloce rispetto ad altri, in particolare per le donne. “Circa la metà dei nuovi posti di lavoro creati nel settore privato negli Stati Uniti tra il 2001 e il 2012 sono stati nella sanità. Nell’Unione Europea, sanità e sociale impiegano 20 milioni di persone, circa il 10% dell’occupazione totale, e le donne rappresentano l’80%”.

Dai chirurghi ai fisioterapisti, dai radiologi agli infermieri, gli operatori sanitari “non solo rischiano la vita per prestare soccorso e “contribuiscono a proteggere, promuovere e sostenere la salute umana”, ma “aiutano le persone a restare al lavoro, contribuendo in tal modo alla produttività” e “a rendere le società più resistenti agli urti, come epidemie e disastri naturali”. Per questo, conclude l’Oms rivolgendosi a chi governa, “l’aumento dell’occupazione nel settore sanitario porta a disoccupazione ridotta, maggiore crescita economica e miglioramento della coesione sociale”.

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