
La ricerca
Lo studio è stato condotto da Maurice Ohayon della Stanford University in California, ed ha coinvolto 15.863 individui intervistati nell’arco di otto anni sulle loro abitudini in relazione al riposo notturno, ad esempio il numero di ore trascorso nel sonno mediamente per notte, la percezione della qualità del sonno, la stanchezza fisica al mattino. Le informazioni raccolte con questi questionari sono state messe a confronto con dati satellitari sull’illuminazione nelle zone di residenza di ciascun volontario. E’ emerso che se un individuo vive in zone urbane molto illuminate, il suo sonno risulta disturbato, meno riposante.
Nelle zone più illuminate si tende a dormire meno ore per notte e le persone si dicono più affaticate e più insoddisfatte del proprio riposo. Fortunato quindi chi vive in piccoli paesi o in campagna, infatti, i ricercatori hanno stimato che le persone che vivono in centri abitati da oltre 500 mila abitanti sono esposte a un livello di illuminazione sei volte maggiore di chi vive in aree rurali o piccoli centri e quindi sono “condannate” a dormire male.

 
                                         
                                 
                                 
                                