Sono stati sviluppati “nanoaghi” microscopici che, in un modello animale, hanno indotto con successo alcune parti del corpo a generare nuovi vasi sanguigni. La speranza è che questa tecnica possa, in ultima analisi, aiutare nervi ed organi danneggiati a ripararsi e gli organi trapiantati ad attecchire. I nanoaghi funzionano somministrando acidi nucleici in un’area specifica. Questi acidi sono i mattoncini di ogni organismo vivente e codificano, trasmettono e esprimono le informazioni genetiche.
Gli scienziati stanno attualmente investigando metodi per impiegare gli acidi nucleici allo scopo di riprogrammare le cellule per svolgere funzioni diverse. I nanoaghi sono minuscole strutture porose che agiscono come una spugna caricando una quantità di acidi nucleici significativamente maggiore rispetto alle strutture solide, il che li rende più efficaci nella somministrazione locale. Essi possono penetrare le cellule, trapassando la membrana esterna, e rilasciare gli acidi nucleici senza danneggiare o uccidere la cellula stessa.
I nanoaghi sono costituiti da silicio biodegradabile, e questo fa si che possono abbandonare l’organismo senza lasciare residui tossici. Anche se la sperimentazione dei nanoaghi negli esseri umani deve ancora iniziare, gli scienziati stanno ora tentando di sviluppare un materiale simile ad una “benda flessibile” che possa incorporarli, per applicarlo internamente o esternamente al corpo in modo da somministrare gli acidi nucleici dove desiderato. (Nature Materials online 2015, pubblicato il 30/3)