I globuli bianchi seguono tracce chimiche per rilevare aree infette o navigare verso i virus: se dei robot microscopici potessero replicare questo complesso sistema di navigazione, che viene condiviso da molte cellule e diversi batteri, i medici potrebbero farne uso per avere aggiornamenti in tempo reale sulle strutture interne, oppure per distribuire farmaci a siti specifici del corpo. Gli scienziati del MIT hanno iniziato a lavorare verso questa visione sviluppando un macchinario microscopico in grado di imitare i movimenti dei globuli bianchi e dei batteri. Questi semplici robot vengono manipolati tramite un campo magnetico rotante, che li fanno scorrere sul modello di una superficie cellulare: il modello comprendeva diversi gradi di frizione creata stratificando particelle vitaminiche e molecole proteiche onde simulare una reale superficie cellulare. In questo ambiente artificiale, le macchine gravitano verso le particelle vitaminiche, aree che creano una frizione maggiore. Sulla superficie di vere cellule, la frizione verrebbe creata dai recettori, i cui siti di legame sono spesso il target di diversi farmaci. Il prossimo passo sarà testare questi micro-robot su cellule viventi create in vitro: creare macchine che si leghino a vere cellule è diverso rispetto a crearne per interagire con una superficie artificiale, e quindi per ora l’uso di questi microscopici automi è riservato ad un futuro abbastanza lontano. (Phys Rev Lett 2014; 113: 178101)
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