Melanoma: tra gli afro-americani è meno comune, ma è spesso letale

melanoma(Reuters Health) – Anche se i caucasici hanno molte più probabilità di sviluppare un melanoma rispetto agli altri gruppi etnici, gli afro-americani dalla malattia hanno meno possibilità di sopravvivere. È quanto emerge da uno studio statunitense. Tra i quasi 97.000 soggetti con melanoma presi in esame, i pazienti bianchi risultavano quelli con le maggiori chance di sopravvivenza, seguiti da ispanici, asio-americani, nativi americani e abitanti delle isole del Pacifico. Al contrario, gli afro-americani avevano le più basse probabilità di sopravvivere.

“In generale, i pazienti bianchi sopravvivono più di quelli di colore, perché l’opinione pubblica e molti medici non sanno che i secondi possono sviluppare un melanoma”, ha affermato l’autore principale dello studio, Jeremy Bordeaux della Case Western Reserve University di Cleveland. Parte del problema potrebbe legata al fatto che i pazienti di colore ricevono diagnosi quando il cancro è in fase più avanzata. Tuttavia, questo non spiega completamente le disparità razziali nei risultati, ha continuato Bordeaux.

“L’aspetto più preoccupante è che anche quando soggetti di colore ricevono diagnosi nello stesso momento di quelli bianchi, hanno comunque outcome peggiori”, ha aggiunto.

Lo studio
Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati presenti nel registro nazionale tumori raccolti tra il 1992 e il 2009 sui pazienti con melanoma. Hanno esaminato il livello di progressione del cancro al momento della diagnosi e gli outcome in base alla gravità della malattia in quel momento.

“Gli afro-americani mostravano il peggior tasso di sopravvivenza generale ed erano il gruppo con più probabilità di ricevere una diagnosi di melanoma in fase avanzata, quando la malattia è più difficile da trattare, osservano i ricercatori sul Journal of the American Academy of Dermatology. Un limite dello studio risiede nella mancanza di dati su alcuni fattori che possono influenzare gli outcome di un melanoma, tra cui storia familiare di malattia, periodo di follow-up, stato assicurativo e altri problemi medici.

Fonte: Journal of the American Academy of Dermatology

Lisa Rapaport

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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