Marte: Curiosity torna a perforare le rocce

Sono passati circa due anni da quando il rover della Nasa Curiosity ha perforato per l’ultima volta la superficie di Marte e ora tonerà a farlo. Conto alla rovescia dunque per la rimessa in funzione del simpatico “robot” costretto a fermarsi a causa di qualche problema meccanico che aveva impedito la piena funzionalità del trapano a bordo del veicolo.

A partire dal 26 maggio gli ingegneri della Nasa, dopo due anni di lavoro, sperimenteranno su Curiosity una tecnica di perforazione chiamata Fed (Feed Extended Drilling), già utilizzata in passato su Marte, aggiungendovi la possibilità della percussione. Quest’ultima permetterà al rover di perforare in una maniera più simile a quella con cui si utilizza comunemente un trapano: Curiosity utilizzerà la forza del suo braccio robotico per spingere la punta del trapano in avanti.

Se le perforazioni con percussione forniranno nel fine settimana un campione di roccia, il gruppo di ricerca comincerà immediatamente a testare un nuovo processo per spedire il campione ai laboratori interni del rover. Curiosity si sta facendo strada attraverso la collina Vera Rubin, verso un’area in salita ricca di minerali argillosi. Conoscere le caratteristiche della roccia trapanata permetteranno di colmare una lacuna nelle conoscenze relative alla geologia del monte Sharp.

Gli studiosi vorrebbero riuscire ad analizzare già nei laboratori del rover i campioni di tutti i più importanti tipi di roccia rinvenuti. Per Ashwin Vasavada, del progetto Curiosity, “ogni strato del monte Sharp rivela un capitolo della storia di Marte. Con la nuova tecnica di perforazione abbiamo la possibilità di leggerla nei dettagli”.

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